Risposta del Dott. Pietro Salomone
QuesitiNel caso in cui la Stazione Appaltante (locatore) debba predisporre un rimborso in favore del conduttore per errato pagamento del canone di locazione di beni immobili di proprietà, è necessario richiedere il CIG e ottemperare quindi alle disposizioni in merito alla tracciabilità oppure gli atti relativi alla locazione di beni immobili di proprietà dell'Ente sono esenti dall'obbligo dalla tracciabilità?
Nel caso in esame non occorre sicuramente acquisire uno Smart cig come indicato da ANAC nelle FAQ sulla tracciabilità dei flussi finanziari.
Sono escluse dall'obbligo di richiesta del codice CIG ai fini della tracciabilità le seguenti fattispecie:
• i contratti aventi ad oggetto l’acquisto o la locazione di terreni, fabbricati esistenti o altri beni immobili o riguardanti diritti su tali beni;
• i servizi di arbitrato e conciliazione;
• i contratti di lavoro conclusi dalle stazioni appaltanti con i propri dipendenti;
• i contratti di lavoro temporaneo;
• gli appalti di cui all’articolo 19, comma 2, del Codice;
• gli appalti aggiudicati per l'acquisto di acqua e per la fornitura di energia o di combustibili destinati alla produzione di energia;
• il trasferimento di fondi da parte delle amministrazioni dello Stato in favore di soggetti pubblici, se relativi alla copertura di costi per le attività istituzionali espletate dall’ente
• l’amministrazione diretta;
• gli affidamenti diretti a società in house; i risarcimenti corrisposti dalle imprese assicuratrici appaltatrici ai soggetti terzi, estranei al rapporto contrattuale, danneggiati dalle stazioni appaltanti assicurate;
• gli indennizzi e i risarcimenti corrisposti a seguito di procedure espropriative, poste in essere da stazioni appaltanti o da enti aggiudicatori;
• gli incarichi di collaborazione ex articolo 7, comma 6, del decreto legislativo n. 165/2001 (testo unico sul pubblico impiego) ;
• le spese effettuate dai cassieri, che utilizzano il fondo economale (solo se tali spese non originano da contratti d’appalto);
• l’erogazione diretta, a titolo individuale, di contributi da parte della pubblica amministrazione a soggetti indigenti o comunque a persone in condizioni di bisogno economico e fragilità personale e sociale, ovvero finalizzati alla realizzazione di progetti educativi;
• le prestazioni socio-sanitarie in regime di accreditamento;
• i contratti di associazione che prevedono il pagamento di quote associative;
• i contratti relativi a patrocini legali inquadrabili come prestazioni d’opera intellettuale;
• i contratti dell’Autorità giudiziaria non qualificabili come contratti di appalto;
Occorre ricordare che ai sensi dell'art. 222 del d'lgs 36/2023, la vigilanza e il controllo sui contratti pubblici sono attribuiti all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che agisce anche al fine di prevenire e contrastare illegalità e corruzione.
14 novembre 2023 Pietro Salomone
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