Esproprio nei confronti di un edificio pericolante

Risposta dell'Avv. Mario Petrulli

Quesiti
di Petrulli Mario
11 Dicembre 2023

Con riferimento ad edificio pericolante prospiciente a piazza comunale e di fatto abbandonato, oltre che ad una ordinanza di demolizione (che resterebbe lettera morta salvo esecuzione d'ufficio) è fattibile un esproprio per pubblica utilità finalizzato oltre che ad eliminare il pericolo anche ad ampliare la piazza? Che step bisognerebbe in tal caso seguire (relazione stato immobile, approvazione progetto con esproprio etc )?

Risposta

È necessario distinguere.

In primo luogo, è certamente adottabile un’ordinanza di demolizione diretta al proprietario (dati ricavabili eventualmente anche dalle evidenze catastali), con eventuale esecuzione d’ufficio, motivando anche in ragione della situazione di pericolo e della necessità urgente di provvedere.

In secondo luogo, da un punto di vista teorico è sicuramente possibile procedere ad un esproprio per pubblica utilità: in questo caso, però, lo scopo non può essere quello di eliminare una situazione di pericolo ma quello di ampliare una piazza. In altri termini, utilizzare uno strumento specifico e peculiare quale l’esproprio per eliminare una situazione di pericolo rappresenta un’ipotesi illegittima di eccesso di potere sotto l’aspetto dello sviamento.

Nel caso in cui si voglia procedere all’esproprio per ragioni di pubblica utilità (nello specifico, ampliamento di una piazza), è necessario seguire quanto previsto dal Testo Unico Espropri (DPR n. 327/2001), secondo il seguente iter sinteticamente riportato:

  • relazione sullo stato dei luoghi;
  • apposizione del vincolo e approvazione di PRG o relativa variante;
  • redazione e deposito del progetto preliminare, con possibilità per il proprietario di presentare osservazioni;
  • approvazione del progetto definitivo (da cui deriva l’effetto di della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera) e relativa notifica al proprietario;
  • individuazione dell’indennità provvisoria e comunicazione al proprietario;
  • eventuale accettazione da parte del proprietario entro 30 gg. e conseguente atto di cessione;
  • adozione di un decreto di esproprio in caso di non accettazione (termine di 5 anni dalla dichiarazione di pubblica utilità), frazionamento catastale ed immissione in possesso; l’indennità viene depositata presso CDDPP;
  • avvio della gara di appalto per l’esecuzione dei lavori.

La riportata elencazione dei diversi step è necessariamente sintetica, considerato anche che possono presentarsi ipotesi peculiari che hanno una specifica disciplina: si pensi, ad esempio, ai casi di occupazione d’urgenza e al contenzioso nel caso di indennità non accettata. Per tale motivo, si rinvia alla dettagliata disciplina del richiamato Testo Unico Espropri.

7 dicembre 2023           Mario Petrulli

 

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