Straordinario nell’Ente di appartenenza per dipendente in scavalco di eccedenza (comma 557) 12 ore in altro Ente per 6 mesi

L’art.  1, c. 557, L. n. 311/2004 dispone:

"I comuni con popolazione inferiore ai 25.000 abitanti, i consorzi tra gli enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell’attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purché autorizzati dall’amministrazione di provenienza."

Risulta utile riportare quanto indicato dall'art. 29, c. 2, CCNL 16.11.2022:

"2. Ai sensi dell’art. 4, comma 4, del D. Lgs. n. 66 del 2003, la durata dell’orario di lavoro non può superare la media delle 48 ore settimanali, comprensive del lavoro straordinario, calcolata con riferimento ad un arco temporale di sei mesi."

Ne segue che nel corso dei sei mesi durante i quali il lavoratore interessato effettua costantemente un orario settimanale di 36 + 12, raggiunge già il limite medio.

Pertanto, il dipendente non può superare quel limite effettuando lavoro straordinario.

Potrà tornare ad effettuare lavoro straordinario nel comune di appartenenza al termine dello scavalco di eccedenza.

9 gennaio 2024             Massimo Monteverdi

Per i clienti Halley: ricorrente QP n. 6806, sintomo n. 6908