Variazioni, equilibri di bilancio e applicazione avanzo di amministrazione
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Un vademecum delle principali novità previste dalla legge di bilancio in tema di welfare
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Questo articolo vuole rappresentare un sintetico vademecum delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, che stanzia complessivamente circa 28 miliardi, alle misure di sostegno al reddito di cittadini e famiglie: congedo parentale, ammortizzatori sociali e Cassa Integrazione sono infatti tra le misure interessate dalla manovra.
Ecco in dettaglio i punti più rilevanti in tema di welfare previsti dalla Legge di Bilancio 2024:
Taglio al cuneo fiscale: confermato, anche per l’anno appena iniziato il taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti che si attesta al 6% per le retribuzioni mensili fino a 2.692 euro, e al 7% per le retribuzioni fino a 1.923 euro.
Fringe Benefits e tassazione agevolata premi di risultato: per i lavoratori dipendenti è prevista la detassazione dei fringe benefit nella misura di mille euro che arriva a 2mila euro se ci sono figli a carico. Confermata anche l’imposizione del 5% sui premi di risultato, nei limiti di 3mila euro, per i lavoratori con reddito inferiore a 80mila euro.
Politiche in favore della disabilità: creato il Fondo Unico per l’Inclusione delle Persone con Disabilità, che servirà a potenziare i servizi di assistenza all’autonomia e all’inclusione. Il Fondo, a partire dal 2026, sarà incrementato di 85 milioni di €.
Congedo parentale: ai genitori che fruiscono alternativamente del congedo parentale, è concessa un’indennità pari al 60% della retribuzione (ora è al 30%) per un mese ulteriore al primo, già indennizzato all’80%, da fruire entro il sesto anno di vita del bambino. Solo per il 2024 il mese ulteriore sarà indennizzato all’80% invece che al 60%.
Decontribuzioni per lavoratrici: nel biennio 2024-2026, le lavoratrici con un contratto a tempo indeterminato, che hanno tre o più figli, avranno una riduzione del 100% dei contributi IVS (entro i 3mila euro annui), fino a che il figlio minore non avrà compiuto 18 anni. Per quest’anno, solo in via sperimentale, la decontribuzione riguarderà anche le lavoratrici, madri di due figli, fino ai dieci anni del figlio minore.
Bonus asilo nido: questo bonus subisce un notevole incremento: per i nuclei con ISEE fino a 40mila euro, si passa dai 3mila ai 3.600 euro per il pagamento delle rette.
ISCRO: l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa per i liberi professionisti diventa strutturale: sarà erogata per sei mensilità in un importo compreso tra i 250 e gli 800 euro mensili.
Rinnovo dei contratti collettivi della Pubblica Amministrazione: la nuova Legge di Bilancio stanzia 3 miliardi di euro per il 2024, e 5 miliardi per il 2025, dedicati al rinnovo dei contratti degli impiegati dello Stato.
Call center e Marittimi: per i lavoratori del settore dei call center è previsto il finanziamento delle misure di sostegno al reddito nel limite di spesa di dieci milioni di euro, mentre per i lavoratori marittimi l’indennità giornaliera di malattia è stata portata al 60% della retribuzione.
Cassa Integrazione: previsto un incremento di 50 milioni di euro per la proroga della CIGS nel 2022, 2023 e 2024, per riorganizzazione o crisi aziendale. In questo caso il tetto di spesa è di 100 milioni di euro. Fino al 2026, poi, viene prorogato il trattamento di sostegno al reddito per i dipendenti, sospesi dal lavoro o impiegati a orario ridotto, di aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Il Ministero del lavoro e il Ministro dell’Economia e delle Finanze hanno inoltre stanziato 70 milioni di euro, da dividere tra le regioni, per il sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti di imprese operanti in aree di crisi industriale complessa.
Per le imprese di interesse strategico nazionale, con almeno mille dipendenti, che abbiano in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati a causa della loro complessità, viene invece riconosciuto un ulteriore periodo di CIGS, per salvaguardare i livelli occupazionali e il patrimonio delle competenze aziendali. Il limite di spesa è di 63.300.000 euro per il 2024. Inoltre, per le imprese con rilevanza economica strategica anche a livello regionale, e con rilevanti problematiche occupazionali, è possibile richiedere un ulteriore periodo di CIGS, in deroga ai limiti stabiliti.
Novità anche per i lavoratori di Alitalia e di ILVA. I primi continueranno a percepire la CIGS fino al 31 ottobre 2024, per un importo mensile massimo di 2.500 euro per singolo lavoratore. I lavoratori dell’ILVA, invece, continueranno a ricevere la CIGS finalizzata alla formazione professionale per la gestione delle bonifiche. La dotazione finanziaria, in questo caso, è di 19 milioni di euro.
Un’altra proroga è quella al trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, proroga che opera nel limite di 50 milioni di euro per il 2024. Proseguiranno nel 2024 le disposizioni in materia di integrazione salariale straordinaria per le imprese che rientrano in piani di sviluppo strategico e il trattamento per il recupero occupazionale dei lavoratori a rischio di esubero.
Non troverà più applicazione, invece, la disposizione che prevedeva la possibilità di ricorrere al trattamento straordinario di integrazione salariale per fronteggiare, nel biennio 2022-2023, processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica.
Le informazioni di cui sopra riguardano in larga parte sia i lavoratori pubblici che quelli privati, in quanto il legislatore sta cercando sempre più di uniformare le norme per i lavoratori nel loro complesso, limitando le condizioni di disparità di trattamento oggettivamente presenti tra lavoratori del comparto pubblico o privato a cui ancora oggi sono applicati contratti collettivi di lavoro che prevedono condizioni di lavoro ed economiche diverse; potrà essere la negoziazione prevista con i contratti integrativi a stabilire come regolare condizioni particolari di lavoro e/o ruoli del personale e come remunerarle in termini economici o di altri diritti.
Articolo di Giancarlo Menghini
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
ISTAT – 9 maggio 2025
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