Servizio di accompagnamento al lavoro e inquadramento del dipendente addetto
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
QuesitiNel caso di dipendente di un Ente pubblico non economico, del comparto funzioni centrali assunto a tempo indeterminato part-time all'85%, con propria Partita IVA, si chiede se è possibile stipulare la convenzione in modo che possa prestare la propria attività lavorativa anche per un'associazione riconosciuta come organismo di diritto pubblico.
Posto che non si ravvedono le condizioni per stipulare una convenzione tra i due enti interessati, si rileva che, come indicato nel documento della Funzione pubblica “CRITERI GENERALI IN MATERIA DI INCARICHI VIETATI AI DIPENDENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE”, ai dipendenti a tempo parziale oltre il 50% sono in particolare vietati, oltre agli incarichi per i quali si ravvisa un potenziale conflitto di interessi:
- gli incarichi che presentano i caratteri della abitualità e professionalità ai sensi dell’art. 60 del d.P.R. n. 3/57, sicché il dipendente pubblico non potrà “esercitare attività commerciali, industriali, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro”. L’incarico presenta i caratteri della professionalità laddove si svolga con i caratteri della abitualità, sistematicità/non occasionalità e continuità, senza necessariamente comportare che tale attività sia svolta in modo permanente ed esclusivo;
- gli incarichi che, sebbene considerati singolarmente e isolatamente non diano luogo ad una situazione di incompatibilità, considerati complessivamente nell’ambito dell’anno solare, configurano invece un impegno continuativo con le caratteristiche della abitualità e professionalità, tenendo conto della natura degli incarichi e della remunerazione previsti;
- gli incarichi, ivi compresi quelli rientranti nelle ipotesi di deroga dall’autorizzazione di cui all’art. 53, comma 6, del d.lgs. n. 165/2001, che interferiscono con l’attività ordinaria svolta dal dipendente pubblico in relazione al tempo, alla durata, all’impegno richiestogli, tenendo presenti gli istituti del rapporto di impiego o di lavoro concretamente fruibili per lo svolgimento dell’attività; la valutazione va svolta considerando la qualifica, il ruolo professionale e/o la posizione professionale del dipendente, la posizione nell’ambito dell’amministrazione, le funzioni attribuite e l’orario di lavoro.
L’ente di appartenenza dovrà perciò, prima di concedere l’autorizzazione al dipendente, valutare la natura e l'oggetto dell’incarico di cui si tratta per verificare che esso non rientri in una delle casistiche sopra elencate e soprattutto che tale incarico non comporti l’insorgere di un conflitto di interessi con lo stesso ente di appartenenza.
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