Rotazione personale e cambiamenti ufficio con delibera di giunta

Come precisato dall’ANAC nei propri atti d’orientamento, l’applicazione della misura della rotazione ordinaria è rimessa all’autonoma programmazione dell’amministrazioni, anche nel caso di Comuni di ridotte dimensioni, a cui è lasciata la valutazione dell’opportunità di consentire ad ogni amministrazione di adattare l’applicazione della misura alla concreta situazione dell’organizzazione dei propri uffici.

Ove non sia possibile applicare la misura, per carenza di personale, o per professionalità con elevato contenuto tecnico, i Comuni di ridotte dimensioni devono motivare adeguatamente nel PTPCT le ragioni della mancata applicazione dell’istituto adottano e sono tenuti ad adottare scelte organizzative o altre misure di natura preventiva che producano effetti analoghi alla rotazione quali, a titolo esemplificativo, modalità operative che favoriscano una maggiore compartecipazione del personale alle attività del proprio ufficio, o meccanismi di condivisione tra più soggetti delle fasi procedimentali.

Laddove la rotazione ordinaria non fosse possibile, specie all’interno di amministrazioni di piccole dimensioni, dove dovranno essere però previste misure alternative con effetti analoghi alla rotazione, quali quelle relative, ad es., alla disciplina di assegnazione distinta delle varie fasi del procedimento a diversi soggetti interni all’ente.

Tra i condizionamenti all’applicazione della rotazione vi può essere quello della cosiddetta infungibilità derivante dall’appartenenza a categorie o professionalità specifiche, anche tenuto conto di ordinamenti peculiari di settore o di particolari requisiti di reclutamento.

La G.C. approva il PTPCT e i criteri di rotazione e il Segretario comunale ne assicura l’applicazione, monitorando l’attuazione da parte dei responsabili titolari dei vari settori/servizi all’interno dei quali è assegnato dalla stesa G.C. il personale da adibire ai vari uffici e compiti rientranti in ciascun settore. In altri termini, la GC approva i criteri di rotazione del personale nell’ambito del piano comunale anticorruzione, il segretario comunale verifica e monitora il rispetto di detti criteri, i responsabili dei servizi/titolari delle U.O., che  a loro volta sono soggetti a rotazione mediante decreti sindacali conformi al predetto Piano, assicurano la rotazione del personale interno al proprio Servizio/Unità organizzativa di cui sono titolari, assegnato dalla G.C. con atti di macro-organizzazione, gestendoli con la capacità e i poteri del datore di lavoro privato a norma dell’art. 88, comma 6, TUOEL.

12 febbraio 2024            Eugenio De Carlo

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