Autorizzazione alla demolizione di edificio per cui esiste SCIA per ristrutturazione edilizia

Si ritiene che il presentatore della SCIA possa legittimamente procedere alla mera demolizione del proprio immobile, privo di vincoli, sulla base di alcune considerazioni:

• il diritto di proprietà è talmente ampio da arrivare a comprendere anche il diritto di distruggere il bene oggetto di tale diritto (fatte salve situazioni in cui il bene ha anche un profilo di interesse pubblico che, nel caso specifico, non è presente);
• se la normativa urbanistica consente la ristrutturazione edilizia e se fra le ipotesi di ristrutturazione è compresa quella di demolizione e ricostruzione (c.d. demo-ricostruzione: cfr. art. 3, comma 1, lett. d), del DPR n. 380/2001), a maggior ragione deve ritenersi consentita solo la prima delle due fasi, ossia la mera demolizione (la quale, peraltro, non è prevista nel Testo Unico Edilizia quale intervento a sè).

È opportuno, in ogni caso, evidenziare al presentatore che la demolizione non seguita dalla immediata ricostruzione comporterà l’impossibilità di costruire in futuro sul lotto fintanto che le norme urbanistiche in essere consentiranno la sola ristrutturazione: infatti, secondo la giurisprudenza (sent. 14 novembre 2017 n. 1348 del TAR Lombardia, Brescia, sez. II), in mancanza di contestualità fra demolizione e ricostruzione, la seconda effettuata a lunga distanza temporale rispetto alla prima, concretizzerà un’ipotesi di nuova costruzione, non ammessa dalla normativa urbanistica oggi vigente per l’area oggetto del quesito. Questo significa che il segnalatore manterrà la proprietà del suolo ma, di fatto, le sue possibilità di sfruttamento edificatorio per il futuro saranno praticamente nulle rispetto alla situazione attuale.

29 febbraio 2024           Mario Petrulli

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