Risposta della Dott.ssa Tiziana Piola
QuesitiUn cittadino straniero residente all'estero e maggiorenne vorrebbe presentare istanza per il riconoscimento della cittadinanza italiana. La madre ha acquistato la cittadinanza italiana jure matrimonii ed ora risulta iscritta all’Aire, mentre il padre è cittadino italiano per nascita ma ha perso la cittadinanza italiana successivamente alla nascita del figlio ed attualmente risulta essere cittadino straniero.
Si chiede come debba procedere il figlio per ottenere la cittadinanza italiana.
Il cittadino maggiorenne residente all'estero deve rivolgersi al Consolato italiano all'estero, competente per circoscrizione estera, per richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana. L'ufficiale di stato civile, infatti è competente solo per i suoi cittadini residenti. Non rileva nulla che la madre sia iscritta AIRE nel comune in cui l'interessato si è rivolto per ottenere la cittadinanza italiana. Gli accertamenti relativi alla cittadinanza italiana possono essere eseguiti solo ed esclusivamente nel caso in cui il cittadino risieda nel Comune ovvero abbia la dimora abituale nel comune. La circolare k. 28.1/1991 del Ministero dell’Interno impartisce le seguenti istruzioni: “potrà essere avviato il relativo procedimento di riconoscimento della cittadinanza italiana su istanza degli interessati, solo ove costoro risultino iscritti nell'anagrafe della popolazione residente. L'iscrizione anagrafica di queste persone, entrate in Italia con passaporto straniero, deve seguire le modalità disciplinanti l'iscrizione nell'anagrafe della popolazione residente degli stranieri e presuppone, da parte degli interessati, l'espletamento degli adempimenti di cui alle disposizioni vigenti in materia”. Con Circolare n. 32 del 13 giugno 2007, il Ministero dell’Interno ha stabilito che la dichiarazione di presenza resa all'Autorità di Frontiera, che ha sostituito il “permesso di soggiorno turistico” (legge 68/2007), costituisce titolo utile ai fini dell’iscrizione anagrafica di coloro i quali intendono avviare in Italia la procedura per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. In pratica: occorre verificare se il passaporto dell'interessato riporti eventualmente il timbro della polizia di frontiera (paesi non Schengen) e, nel caso in cui provenga da paesi dell'Area Schengen produca anche l'attestazione di soggiorno rilasciata dalla questura entro 8 giorni dall'ingresso in Italia. Il cittadino risulta regolare sul territorio italiano solo per 90 giorni dall'Ingresso nell'area Schengen da un paese extracomunitario e può chiedere la residenza entro tali 90 giorni. Si deve tener presente che l'applicazione di dette circolari è utile al fine di snellire le procedure di regolarità del soggiorno di coloro che altrimenti vedrebbero pregiudicato un loro diritto; ciò non toglie che l'ufficiale d'anagrafe deve comunque verificare la dimora abituale dell'interessato e nel caso in cui il procedimento non si concluda nei termini consentiti dal visto d'ingresso l'interessato deve attivarsi per ottenere presso la questura competente il permesso di soggiorno ad uso cittadinanza.
Nel caso, quindi, che possa richiedere la residenza, e venga iscritto in anagrafe poiché ha la dimora abituale, l'ufficiale di stato civile può recepire l'istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana, alla quale deve essere allegata la documentazione previsa dalla circolare k 28.1/1991 succitata, ovvero l'atto di nascita del padre (sembra dalla domanda del quesito in un comune italiano) nel quale sarà annotata la perdita della cittadinanza italiana, l'atto di matrimonio dei genitori e l'atto di nascita del figlio.
Si possono verificare i seguenti casi:
Il fatto che la madre sia cittadina italiana iscritta Aire non significa che il figlio possa quindi rivendicare il possesso della cittadinanza italiana iure sanguinis automaticamente per il semplice fatto di essere figlio, occorre accertare le date ed applicare correttamente le leggi summenzionate.
4 Marzo 2024 Dott.ssa Tiziana Piola
Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 3221, sintomo n. 3256
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
Presentata dalla dott.ssa Grazia Benini
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