Attività rogatoria svolta dal segretario comunale

L'ampia formulazione dell'art. 97 comma 2 lett. d) del d.lgs. n. 267/2000, come modificato dall'art. 10 comma 2 quater della legge 114/2014, legittima e, anzi, rende doverosa l'attività rogatoria del segretario comunale in ogni caso in cui, su richiesta dell’ente, occorra stipulare in forma pubblica amministrativa contratti nei quali l’ente è parte.  La prassi testimoniano, infatti, che oltre ai contratti d'appalto, il segretario comunale roga convenzioni di tesoreria, convenzioni urbanistiche, concessioni amministrative e demaniali, contratti di mutuo, contratti di compravendita o dispositivi di diritti reali di godimento, contratti di trasformazione di diritti di superficie in diritti di proprietà, contratti di svincolo dei prezzi massimi di cessione o di locazioni di immobili di edilizia popolare, l'affrancazione di livelli, l'alienazione di usi civici ecc.,  nonché  riceve atti unilaterali vari nell'interesse dell'ente. 
Dunque, se non esistono espressi divieti di legge, in presenza dell'ufficiale rogante, ogni contratto in cui l'Ente è parte è rogato dal segretario comunale. Diversamente, l'immotivato sostenimento di spese notarili e/o il mancato introito dei diritti di rogito esporrebbero l'Ente a eventuali responsabilità per danno erariale.

06 Maggio 2024                Eugenio De Carlo

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