lavori eseguiti nell’anno 2017
QuesitiPer un lavoro pubblico, impegnato nell’esercizio 2017, nel mese di gennaio 2018 è stato presentato il 1°SAL da parte della direzione lavoro. Lo stato avanzamento lavoro si riferisce ai lavori eseguiti nell’anno 2017. Si chiede se è corretto lasciare la somma da pagare a residui 2017, oppure si deve procedere alla re -imputazione della stessa nell’esercizio 2018, anno in cui è stato presentato il SAL.
In base alle regole della armonizzazione, possono essere conservate a residui passivi solamente le spese impegnate, liquidate - o liquidabili - nell’esercizio ma non pagate, cioè le somme che rappresentino debiti scaduti ed esigibili alla data di chiusura dell’esercizio: l’esigibilità è l’unico criterio da prendere in considerazione per mantenere un residuo in bilancio.
Mentre per l’acquisto di beni e servizi di parte corrente la esigibilità consegue alla avvenuta effettuazione della fornitura o della prestazione, per le spese inerenti i lavori pubblici (spese di investimento) la esigibilità è connessa alla emissione del S.A.L.: per poter legittimamente conservare a residui le somme corrispondenti, le ricordate condizioni debbono essere maturate entro il termine dell’esercizio (31/12).
Nel caso prospettato nel quesito la somma da pagare, seppure relativa a lavori eseguiti nell’anno 2017, non può essere considerata esigibile alla chiusura dell’esercizio, stante la mancata emissione a tale data del relativo S.A.L.: conseguentemente il relativo impegno dovrà essere reimputato al 2018 con contestuale costituzione del fondo pluriennale vincolato.
Dott. Ennio Braccioni 8/03/2018
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Ministro per la Pubblica Amministrazione – 21 maggio 2025
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