Accettazione dell’eredità da parte di un ente pubblico

Risposta dell'Avv. Elena Conte

Quesiti
di Conte Elena
11 Giugno 2024

L'ASP "Civica Assistenza Tolentino" ha rinvenuto il testamento di una cittadina ospite della struttura, deceduta in data 12.05.2024, in cui manifesta la volontà di lasciare tutti i suoi beni alla struttura stessa.

Si chiede se in questi casi l'ASP possa ereditare autonomamente i beni per successione o, essendo il Comune socio unico, i beni debbano essere ereditati tramite il socio unico.

Risposta

Si premette che, in linea generale, la capacità di essere beneficiario di una successione per testamento è riconosciuta sia alle persone fisiche che alle persone giuridiche, a condizione che queste ultime abbiano la capacità di ricevere donazioni o lasciti testamentari secondo le loro norme statutarie o di legge.

Ebbene, un soggetto di diritto pubblico può essere istituito erede a titolo universale o particolare anche se non è obbligato ad accettare l’eredità. L’accettazione dell’eredità è atto negoziale con cui il chiamato decide di far propri gli effetti giuridici dell’attribuzione disposta in suo favore e di proseguire nel complesso dei rapporti giuridico-patrimoniali del de cuius. La natura di atto negoziale non cambia se il chiamato all’eredità è un ente pubblico.

L’accettazione dell’eredità è però subordinata alle finalità istituzionalmente perseguite dall’ente, a prescindere dalla volontà espressa dal de cuius nel testamento.

Ciò detto, ai sensi dell’art. 473 c.c. le persone giuridiche diverse dalle società non possono accettare le eredità a loro devolute se non con il beneficio di inventario e, ai sensi dell’art. 490 c.c., il patrimonio del defunto rimane distinto da quello dell’erede che non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari oltre al valore dei beni a lui pervenuti.

Al riguardo, fermi restando ulteriori approfondimenti che codesto Ente vorrà effettuare con il supporto del notaio designato, l’ASP, ove ritenga di accettare, è tenuta all’accettazione con beneficio di inventario sia per disposizione di legge sia per evitare il sorgere della confusione dei beni dell’ente e di quelli dell’asse ereditario prima di aver determinato il complessivo valore del medesimo.

Va da sé che la deliberazione di accettazione andrà effettuata in ossequio alla distribuzione dei poteri e dei compiti decisa in capo agli organi dell’ente sulla base della regolamentazione locale, tenendo conto che si tratta di un atto di straordinaria amministrazione.

In conclusione, l’ASP può ereditare i beni lasciati per testamento dalla cittadina deceduta direttamente, a condizione che abbia la capacità giuridica di farlo secondo i suoi statuti e la legge, come appare, e non è necessario che il Comune, in qualità di socio unico, intervenga nell’eredità, in quanto le deliberazioni di accettazione fanno capo agli organi di vertice dell’ente a tanto deputati secondo il modello organizzativo approvato.

10 Giugno 2024            Elena Conte

 

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