Spese per utilizzo condiviso di personale di altri enti

Va innanzitutto premesso che la convenzione tra due (o più) enti è atto indispensabile per disciplinare l’utilizzo condiviso di personale, mentre non è prevista per un incarico ex comma 557 (scavalco di eccedenza) che prevede esclusivamente l’autorizzazione dell’ente di appartenenza al proprio dipendente a tempo pieno perché svolga attività extra-orario presso un secondo ente locale.

L’utilizzo condiviso di personale prevede la sottoscrizione di un accordo tra amministrazioni per dividere il tempo di lavoro a tempo pieno di un dipendente dell’ente autorizzatore.

Lo scavalco di eccedenza comporta la stipula di un contratto a tempo determinato tra dipendente di un ente e l’ente utilizzatore.

Entrambe tali assunzioni devono essere contemplate nel programma del fabbisogno ma non determinano necessariamente la copertura di un posto in dotazione organica.

Com’è noto, dopo il D.Lgs. n. 75/2017, il concetto di dotazione organica si è trasformato da un dato statico (la fotografia a un dato momento di posti disponibili e posti coperti) a un dato dinamico (il progressivo adattamento dei posti coperti alle disponibilità finanziarie dell’ente e alle esigenze organizzative).

Ne segue che, sia nel caso di assunzioni a tempo indeterminato sia nel caso di assunzioni a tempo determinato, esse devono essere incluse nel piano.

In nessuno dei due casi ipotizzati nel quesito, peraltro, saranno erose capacità assunzionali a tempo indeterminato poiché sia la convenzione sia l’incarico ex 557 rappresentano spesa di personale a tempo determinato.

8 luglio 2024     Massimo Monteverdi

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