Funzioni dirigenziali vacanti attribuite a dirigente a tempo determinato

In linea astratta, anche in applicazione dei principi comunitari di non discriminazione tra lavoratori connessa all’eventuale apposizione del termine al contratto di lavoro, è possibile attribuire anche a dirigenti a tempo determinato funzioni dirigenziali vacanti.

In termini concreti, tuttavia, occorre verificare il titolo in base al quale il dirigente a tempo determinato sia stato reclutato.

Se, come si immagina, la fonte dell’assunzione trova base nell’articolo 19, comma 6, del D.Lgs. 165/2001 o in norme anche regionali analoghe, occorre tenere presente che tali assunzioni di dirigenti a contratto sono giustificate in ragione dell’accertamento delle particolari e specifiche competenze di eccellenza riscontrate nella persona assunta.

Risulterebbe, quindi, quanto mai difficile (per quanto non impossibile) comprendere come sia possibile attribuire ad una persona reclutata come dirigente per le funzioni X, in relazione alle specifiche competenze per quelle funzioni, attribuirgli anche l’incarico per le funzioni Y vacanti.

Buona norma vorrebbe che, a meno di dimostrare anche una speciale competenza della persona anche per le funzioni Y, si attivasse una procedura di reclutamento a copertura del posto. O che si utilizzi il sistema dell’interim, che però, proprio per quanto sopra, riguarda i dirigenti di ruolo. Sono infatti solo questi i soggetti coinvolgibili in procedure di “interpello” per la rotazione degli incarichi. Il dirigente a contratto, invece, è assunto in via straordinaria senza concorso specificamente per quell’incarico dirigenziale, e quello solo, che ha dato vita alla particolare fattispecie dell’articolo 19, comma 6.

24 luglio 2024               Luigi Oliveri

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