Revoca del consenso all’espatrio del minore

In via preliminare si osserva che il consenso reso al momento del rilascio della CIE al minore può essere oggetto di ripensamento; la revoca del consenso rientra nelle prerogative del genitore e trova riscontro negli orientamenti giurisprudenziali. Tuttavia, le norme vigenti non contemplano esplicitamente questa ipotesi, per cui occorre fare riferimento ai principi generali ricavabili dalla normativa sul passaporto (L. n. 1185/1967) e dal d.P.R. n. 649/1974 che disciplina l’equipollenza della carta di identità al passaporto. Sull’argomento oggetto del quesito esistono delle Linee guida del Ministero della Giustizia, che contemplano la possibilità della revoca dell’autorizzazione all’espatrio, dove si legge, fra l’altro che “… se il minore ha già un proprio documento valido per l’espatrio, chiedere all’autorità competente la revoca dell’autorizzazione all’espatrio”. È utile citare anche il riferimento all’art. 12 della L. n. 1185/1967, che prevede il ritiro del passaporto nei casi in cui sopravvengono circostanze che ne avrebbero legittimato il diniego.

Il consenso all’espatrio del minore da parte degli esercenti la responsabilità genitoriale è un elemento essenziale ai fini del rilascio del passaporto; l’intervenuto dissenso di uno di essi può essere superato, al pari del mancato consenso al rilascio del passaporto, solo dall’autorizzazione del giudice tutelare, organo cui spetta di valutare se il rilascio di tale documento corrisponda o meno all’interesse del figlio minore.

In conclusione, il genitore che intende revocare il consenso all’espatrio del figlio minore dovrà rivolgersi al giudice tutelare al fine di ottenere un provvedimento, destinato a codesto comune, che disponga l’annullamento della CIE valida per l’espatrio.

Laddove il giudice accolga l’istanza del genitore che intende revocare il proprio consenso, al minore sarà rilasciata una nuova CIE non valida per l’espatrio.

25 Luglio 2024              Liliana Palmieri

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