Decorrenza compensi al presidente dell’Azienda Servizi alla Persona

L’art. 6, c. 5, L.R. n. 2/2009 dispone:

“5. Gli eventuali emolumenti degli organi sono stabiliti sulla base dei seguenti criteri:

a) il presidente o l'amministratore unico delle Aziende non può percepire un compenso mensile superiore a:

1) euro 1.500,00, se trattasi di Aziende con un volume di bilancio pari o superiore a euro 5.500.000,00;

2) euro 1.200,00, se trattasi di Aziende con un volume di bilancio compreso fra euro 4.000.000,00 e euro 5.500.000,00;

3) euro 900,00, se trattasi di Aziende con un volume di bilancio compreso fra euro 1.000.000,00 e euro 4.000.000,00;

4) euro 700,00, se trattasi di Aziende con un volume di bilancio pari o inferiore a euro 1.000.000,00;

b) i componenti dei consigli di amministrazione e dei collegi dei revisori dei conti delle Aziende non possono percepire un gettone di presenza superiore a euro 30,00;

c) ai rappresentanti degli enti locali negli organi delle Aziende non sono dovuti compensi.”

Posto dunque che l’attribuzione di un compenso al presidente non è un obbligo, se il consiglio di amministrazione decide per l’attribuzione dell’emolumento, esso è calcolato, secondo i criteri finanziari sopra elencati, su base mensile.

Ciò comporta che, una volta attribuito, esso debba essere erogato dalla data della nomina ad amministratore.

Peraltro, non si può escludere che la deliberazione che stabilisce il compenso non ne disponga una decorrenza diversa.

Quanto all’incompatibilità rispetto all’eventuale reddito percepito, è necessario conoscere quale sia l’occupazione ulteriore del presidente in questione.

26 luglio 2024                Massimo Monteverdi

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