Anticipo IVC e imponibile CPDEL con decontribuzione

Si rammenta innanzitutto che l’erogazione della maggiorazione dell’IVC prevista dall’art. 3, D.L. n. 145/2023, mentre era obbligatoria per le PP.AA. che la erogavano a carico del bilancio dello Stato, rappresentava una facoltà per le altre amministrazioni che, come gli enti locali, dovevano finanziarla con risorse di bilancio.

Tale maggiorazione è stata poi riproposta dalla legge di bilancio e, benché per gli enti locali continui ad essere finanziata da risorse proprie, essa va erogata al personale in servizio.

La decontribuzione a favore dei dipendenti prevista dall’art. 1, c. 15, Legge di bilancio 2024 è riconosciuta esclusivamente sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico dei lavoratori:

- nella misura di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima;

- nella misura di 7 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima.

Nella circ. INPS n. 11/2024 sono precisate le condizioni per usufruire di questa agevolazione.

In particolare, nel documento di prassi si legge:

“Si rappresenta che i limiti massimi mensili di 2.692 euro e di 1.923 euro – dirimenti ai fini dell’applicabilità della riduzione e della sua entità - sono riferiti alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali del mese, al netto del rateo di tredicesima.”

Ne segue che la quota mensile di anticipo dell’IVC erogata nel 2024 non può essere esclusa dall’imponibile CPDEL del singolo mese e dunque concorre alla determinazione del limite massimo mensile per l’applicazione della decontribuzione.

26 luglio 2024                Massimo Monteverdi

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