Mobilità di personale tra due società partecipate

L’istituto della mobilità intesa come trasferimento su richiesta di un lavoratore dipendente da un datore di lavoro a un altro è di esclusiva pertinenza del settore pubblico.
L’unica eccezione è rappresentata dalla fattispecie prevista dall’art. 18, c. 2-bis, D.L. 16 ottobre 2017, n. 148, il quale prevede che: 
“L'articolo 15-undecies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, si interpreta nel senso che i servizi prestati e i titoli acquisiti dal personale degli enti e degli istituti ivi previsti, il quale, a seguito dell'adeguamento dei rispettivi ordinamenti del personale alle disposizioni del medesimo decreto legislativo, sia stato assunto a seguito di procedura concorsuale, sono equiparati ai servizi prestati e ai titoli acquisiti presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale, anche per quel che concerne la possibilità di ottenere la mobilità dai medesimi enti ed istituti verso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e da queste verso gli enti e gli istituti stessi”.
Si tratta cioè di una mobilità verso strutture sanitarie anche private. Tranne l’eccezione ora citata, non vi sono altre situazioni analoghe.
Poiché le società partecipate sono in ogni caso soggetti di diritto privato, benché il soggetto interessato sia stato assunto con procedura pubblica, egli rimane dipendente di un'azienda privata.
Non si applicano pertanto le regole della mobilità esterna come disciplinata dall’art. 30, D.Lgs. n. 165/2001.

12 agosto 2024  dott. Massimo Monteverdi

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