Comunicazione degli eredi per erogazione degli emolumenti di dipendente deceduto

Nel caso di decesso di un dipendente, le somme ancora da liquidare a favore degli eredi si distinguono in due categorie:
A) iure successionis: retribuzione dell’ultimo mese di lavoro, compensi per lavoro straordinario non ancora liquidare, quota di 13a, ferie non godute, ecc.
Queste somme possono essere corrisposte agli eredi solo previo accertamento dell’accettazione dell’eredità, adeguatamente documentata dagli aventi diritto.
B) iure proprio: indennità sostitutiva del preavviso e TFR/TFS. 
La corresponsione di queste somme è indipendente dall’accettazione dell’eredità, in quanto le stesse sono assegnate ex lege ai superstiti e non appartengono all’asse ereditario.
Rispetto a quanto illustrato nel quesito, si rileva:

• indennità di mancato preavviso: fa parte delle somme iure proprio, dunque sono assegnate ex lege (ex art. 2122 c.c.) al coniuge, ai figli e – se viventi a carico del prestatore di lavoro – ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado, secondo l’accordo espresso dagli stessi e, in mancanza, “secondo il bisogno di ciascuno “. Serve dunque l’accordo degli eredi legittimi.
• monetizzazione di ferie non godute: fa parte delle somme iure successionis, cioè appartengono all’asse ereditario e possono essere erogate solo dopo aver accertato l’accettazione dell’eredità dagli aventi diritto. Il datore di lavoro deve ricevere la documentazione dell’accettazione dell’eredità, unitamente all’indicazione degli eredi e delle quote spettanti e successivamente comunica agli eredi la corresponsione delle somme spettanti.

12 agosto 2024  dott. Massimo Monteverdi

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