Risposta dell'Avv. Elena Conte
QuesitiCon la DGR n. 216 del 14/04/2023 è stato approvato l'avviso pubblico per l'accesso agli incentivi destinati ai nuovi residenti nei piccoli Comuni di montagna.
La Regione, con Anci, ha stipulato Convenzione che a carico dei Comuni sono i controlli per appurare il permanere della dimora abituale. Lo scrivente più volte ha confermato la residenza con l'invio del certificato, ma non viene accettato, ed ha sospeso il contributo. È corretto l'iter procedurale attuato?
Usualmente, in bandi di questo genere viene richiesto al soggetto percipiente di autocertificare o dimostrare la dimora abituale con qualunque mezzo di prova, la cui idoneità in ordine alla dimostrazione richiesta sarà poi oggetto di valutazione e controllo da parte dell’erogante. La dimora abituale è comprovata da un contratto di locazione, dalla titolarità di utenze, da un contratto di lavoro e così via. In tal caso, il Comune, sulla base della convenzione sottoscritta tra Regione e ANCI, avrebbe dovuto effettuare specifici controlli (ovvero un’attività di accertamento), in ossequio al contenuto dell’intesa, per appurare il permanere della dimora abituale, non limitandosi a produrre una certificazione con finalità anagrafiche.
Si suggerisce di contattare il referente ANCI sul tema per ricercare una soluzione condivisa tra le parti che valga a scongiurare la sospensione/revoca del contributo.
17 Settembre 2024
Avv. Elena Conte
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