Prestazione professionale a titolo gratuito di dipendente a tempo pieno

In generale, secondo l’interpretazione del Dipartimento Funzione pubblica rilevabile dal documento elaborato in Conferenza unificata il 24 luglio 2013, sono vietati ai dipendenti a tempo pieno:

“Gli incarichi che presentano i caratteri della abitualità e professionalità ai sensi dell’art. 60 del d.P.R. n. 3/57, sicché il dipendente pubblico non potrà “esercitare attività commerciali, industriali, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro”. L’incarico presenta i caratteri della professionalità laddove si svolga con i caratteri della abitualità, sistematicità/non occasionalità e continuità, senza necessariamente comportare che tale attività sia svolta in modo permanente ed esclusivo (art. 5, d.P.R. n. 633 del 1972; art. 53 del d.P.R. n. 917 del 1986; Cass. civ., sez. V, n. 27221 del 2006; Cass. civ., sez. I, n. 9102 del 2003).”

Posto dunque che la durata dell’attività può rientrare nella fattispecie sopra descritta poiché, sebbene non sia permanente, per la sua durata essa è comunque abituale, si ritiene che l’ente possa autorizzare l’incarico in oggetto rilevando:

- la gratuità dell’incarico;

- la finalità a esclusivo beneficio del proprio nucleo familiare;

- l’assenza di conflitti di interesse tra attività professionale e attività come dipendente pubblico;

- l’assenza di interferenze anche indirette con il ruolo ricoperto in ambito comunale.

03 ottobre 2024

Dott. Massimo Monteverdi

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