Risposta del Dott. Angelo Maria Savazzi
QuesitiL’Ente negli ultimi 2 mesi ha avuto 4 cessazioni non previste, non programmate nei prospetti 2024 di calcolo capacità assunzionali e piano fabbisogno, essendo le cessazioni riferite al 2024, si chiede se è possibile programmare le assunzioni nel piano 2025 senza incorrere negli effetti del potenziale vincolo del turnover 75%, tenuto conto che il prossimo anno l’Ente non avrà cessazioni per pensionamenti, e non sarà possibile prevedere la copertura dei posti vacanti.
Se quanto previsto nella proposta di legge di bilancio 2025, che prevede, per il solo anno 2025, il calcolo della capacità assunzionale sulla base della cessazioni dell’anno precedente (nella misura del 75%), verrà effettivamente approvato, nel 2025 sarà possibile, per gli enti virtuosi che si collocano al di sotto del valore soglia, previsto per la classe dimensionale di appartenenza dal Decreto interministeriale 17.3.2020, procedere ad assunzioni nel limite del 75% delle cessazioni dell’anno precedente a condizione che il rapporto spesa di personale/media delle entrate correnti non superi il valore soglia di cui sopra.
Rispetto a quanto prospettato nel quesito le cessazioni 2024 rileveranno ai fini del calcolo del 75% e l’ente dovrà comunque verificare che, in applicazione di detta percentuale, non si superi il valore soglia.
Se invece l’ente si colloca tra i valori soglia previste dalle tabelle 1 e 3 del DM 17.3.2020, dovrà applicare tale percentuale o quella inferiore necessaria per mantenere inalterato il rapporto spesa di personale/media delle entrate correnti.
12 novembre 2024
Dott. Angelo Maria Savazzi
Per i clienti Halley: ricorrente n. QP7930, sintomo n. QP8023
Approvazione Piano triennale del fabbisogno di personale 2021/2023 e Piano annuale 2021, verifica delle eccedenze e dotazione organica.
Corte dei conti, Sezione di controllo per la Basilicata – Sentenza 20 maggio 2019, n. 21
Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia – Deliberazione 28 settembre 2018, n. 141
Risposta al quesito del Dott. Eugenio De Carlo
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