Riduzione delle attività integrative degli educatori asilo nido e retribuzione

L’art. 87, c. 4, CCNL 16.11.2022 dispone:

“4. Gli enti, tenuto conto delle proprie esigenze organizzative e delle peculiari caratteristiche del servizio, possono determinare l’orario annuale dell’attività integrativa, anche in misura ridotta rispetto al tetto massimo definito dal comma 2, e comunque in misura non inferiore a 120 ore annue, previo espletamento della procedura di cui all’art. 5 (Confronto) del presente CCNL. Tale soluzione è praticabile a condizione che:

a) i servizi di controllo interno certifichino che siano realizzati risparmi in misura almeno corrispondente ai maggiori oneri aggiuntivi;

b) sia, in ogni caso, assicurata e certificata la salvaguardia del livello qualitativo e quantitativo del servizio offerto alla collettività;”

Il comma 2 infatti dispone che alle attività integrative si possa dedicare un massimo di 20 ore mensili che, a seguito del confronto sindacale, possono essere ridotte a meno di 20 (previa certificazione dello standard qualitativo).

Si dovrà comunque assicurare un minimo di 120 ore annue per le attività integrative, non ulteriormente riducibile.

Dunque, il personale educativo delle scuole dell’infanzia con contratto a tempo pieno ha un orario di lavoro così articolato:

- 30 ore settimanali di attività educativa in senso proprio, cioè in relazione diretta con i bambini;

- al massimo 20 ore mensili di attività integrativa.

Già in questa strutturazione, dunque, il lavoratore a tempo pieno ha un orario settimanale variabile, in funzione delle ore di attività integrativa, che non determina una variazione nella retribuzione fondamentale.

Ne segue che, se a seguito del confronto, il tetto di 20 si abbassa (ad esempio a 15 ore mensili), il personale a tempo pieno mantiene comunque la stessa retribuzione fondamentale mensile.

05 febbraio 2025

Dott. Massimo Monteverdi

Parole chiave: riduzione, ora, attività integrative, stipendio

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