Riconsegna anticipata dei carichi affidati all’agente della riscossione

L’Ente può richiedere la restituzione dei carichi non ancora riscossi relativi alle partite affidate per la riscossione alla Agenzia delle Entrate-Riscossione, a norma dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 29 luglio 2024, n. 110 concernente il riordino del sistema nazionale della riscossione: al riguardo di osserva però che le entrate (nella fattispecie relative ad IMU e TARI) cui si riferiscono le suddette partite non riscosse sono state a suo tempo accertate, per cui è da ritenere non consentito un nuovo accertamento a seguito della restituzione, in quanto ciò determinerebbe una indebita duplicazione.

Quanto sopra vale, oltre che per il caso in cui i corrispondenti residui attivi risultino mantenuti in contabilità, anche nel caso in cui detti residui attivi siano stati a suo tempo considerati inesigibili, e conseguentemente stralciati dalla contabilità finanziaria (per essere mantenuti nello stato patrimoniale fino al maturare del termine di prescrizione); a tale proposito si richiama il paragrafo 9.1. del principio contabile applicato n. 4/2 secondo cui, in caso di riscossione di residui attivi cancellati dalle scritture contabili in quanto ritenuti inesigibili, è necessario procedere ad una rettifica in aumento dei residui attivi, e non all’accertamento di nuovi crediti di competenza dell’esercizio.

Pertanto nessuna contabilizzazione dovrà essere disposta per effetto della restituzione dei carichi in questione, salvo registrare la effettiva riscossione delle entrate nei termini indicati dal paragrafo 9.1 del citato principio contabile.

14 marzo 2025                                                                                               

Dott. Ennio Braccioni

Parole chiave: riconsegna/restituzione, carichi, agenzia delle entrate, riscossione, tributi

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