Gestione ferie non godute dipendente in comando presso Ispettorato del lavoro

Come ha anche chiarito a più riprese l’Aran, il comando non è una vicenda estintiva del rapporto di lavoro. Il dipendente comandato resta alle dipendenze dell’ente di provenienza, pur prestando la propria attività lavorativa per l’ente presso il quale viene comandato.

Pertanto, conserva integralmente le ferie, che sono diritto irrinunciabile, ovviamente nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa e dalla giurisprudenza. E’ noto che l’accumulo delle ferie, per risultare lecito, deve essere conseguenza di una programmazione preventiva correttamente effettuata, della chiara disponibilità del datore a farle svolgere e dell’emergere di circostanze che abbiano impedito al dipendente di fruirne. Se, tuttavia, l’ente non abbia attivato la programmazione delle ferie e non abbia formalmente invitato o persino diffidato il dipendente ad utilizzarle, secondo la giurisprudenza il dipendente ha diritto a mantenerle integre.

Appare un artifizio senza fondamento far chiedere le ferie arretrate e negarle proprio alla vigilia dell’attivazione del comando, considerando che l’ente di provenienza, che è quello che dispone il comando stesso, avrebbe eventualmente tutto il tempo per comandare il dipendente dopo che abbia esaurito le ferie residue.

La soluzione più corretta è che il dipendente comandato fruisca anche delle ferie arretrate presso l’ente presso il quale è comandato, che va reso edotto della situazione e che gestirà alla luce delle proprie esigenze organizzative.

17 marzo 2025

Dott. Luigi OIiveri

Parole chiave: ferie non godute, comando

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