Variazione di bilancio per accantonamento per contributo alla finanza pubblica

L’articolo 1, comma 789, della legge di bilancio 2025 prevede che relativamente al bilancio di previsione 2025-2027 la iscrizione nella Missione 20 “Fondi e accantonamenti” di un l’importo pari al contributo annuale alla finanza pubblica dovuto ai sensi dei commi da 786 a 788 della medesima legge venga disposta, entro trenta giorni dal provvedimento di riparto, mediante variazione di bilancio da approvarsi con deliberazione del consiglio comunale; tale disposizione è evidentemente basata sul presupposto che nel bilancio, che viene di norma approvato entro il 31 dicembre dell’anno precedente, non risulti iscritto l’accantonamento in questione e che pertanto la delibera di variazione, dovendo garantire il rispetto dell'equilibrio di bilancio di parte corrente di cui all'articolo 162, comma 6, del TUEL, deve necessariamente comprendere ulteriori variazioni al bilancio (per maggiori entrate e/o minori spese), con la conseguenza che tale atto non può che essere riservato al consiglio comunale.

E’ noto peraltro che molti comuni, in previsione dell’obbligo suddetto ed in applicazione del principio della prudenza, hanno previsto in sede di elaborazione del bilancio 2025-2027 uno specifico importo, seppure determinato in via presuntiva, che generalmente è stato allocato tra gli accantonamenti in attesa di conoscere l’esatto importo a carico dell’Ente.

Essendo stata definita solamente a febbraio la codifica del piano dei conti da utilizzare (U.1.10.01.07.001), agli enti che hanno già previsto in bilancio un primo accantonamento si possono presentare, in occasione della variazione occorrente per la corretta collocazione e classificazione in bilancio, le seguenti situazioni:

1) l’accantonamento precedentemente disposto risulta inferiore all’importo dovuto come concorso alla finanza pubblica: in questo caso alla variazione di bilancio dovrà provvedere il consiglio comunale, stante la necessità di disporre ulteriori variazioni per garantire l’equilibrio di parte corrente;

2) l’accantonamento precedentemente disposto risulta superiore all’importo dovuto come concorso alla finanza pubblica: anche in questo caso dovrà provvedersi con deliberazione consiliare, stante la necessità di destinare in bilancio l’importo eccedente rispetto al contributo dovuto;

3) l’accantonamento precedentemente disposto risulta pari all’importo dovuto come concorso alla finanza pubblica: in questo caso ritiene lo scrivente che la variazione di bilancio possa essere disposta con deliberazione della giunta, in quanto limitata al prelevamento dell’importo iscritto nel capitolo spese potenziali e alla contestuale assegnazione di tale importo al nuovo capitolo relativo al contributo alla finanza pubblica. Al riguardo infatti si ritiene applicabile quanto previsto dall’articolo 176 del TUEL, secondo il quale i prelevamenti dai fondi spese potenziali sono attribuiti alla competenza dell'organo esecutivo.

20 marzo 2025                                                                                               

Dott. Ennio Braccioni

Parole chiave: spostamento, capitolo, fondo spese potenziali, fondo obiettivi di finanza pubblica, variazione, bilancio, Consiglio.

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