Novità sulle modalità di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai contratti di assicurazione sulla vita
Agenzia delle Entrate – Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025
Risposta del Dott. Andrea Dallatomasina
QuesitiUn utente deve presentare un certificato di residenza al Sindacato in quanto l’ente lo sta aiutando per delle pratiche con il gestore dell'energia elettrica. Si chiede se il sindacato debba esser considerato un ente pubblico/gestore di pubblico servizio e se, quindi, il certificato vada in esenzione dal bollo.
L'articolo 39 della Costituzione definisce il sindacato come un'associazione tra privati che assume personalità giuridica in seguito a registrazione (ma non vi è una legge che lo normi).
I certificati sono, da sempre, la “croce e delizia” degli ufficiali d’anagrafe.
L’articolo 1 comma 1 lettera f) del dPR 28 dicembre 2000, n. 445, definisce come “CERTIFICATO il documento rilasciato da una amministrazione pubblica avente funzione di ricognizione, riproduzione o partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche”.
Il successivo articolo 40, in materia di certificati, afferma che ”01. Le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47.
02. Sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: “Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.
L’articolo 33 comma 1 del dPR 30 maggio 1989, n. 223, afferma che “Fatti salvi i divieti di comunicazione di dati, stabiliti da speciali disposizioni di legge, e quanto previsto dall’articolo 35, l’ufficiale di anagrafe rilascia a chiunque ne faccia richiesta, previa identificazione, i certificati concernenti la residenza, lo stato di famiglia degli iscritti nell’anagrafe nazionale della popolazione residente, nonché ogni altra informazione ivi contenuta”.
Chiunque ha diritto di chiedere certificati relativi a tutti coloro, residenti o non residenti, che risultino iscritti nella banca dati anagrafica comunale o in ANPR.
L’ufficiale d’anagrafe deve obbligatoriamente identificare il richiedente, tramite conoscenza diretta o un documento di identità o di riconoscimento.
In nessun caso e per nessun motivo, l’ufficiale d’anagrafe può rifiutare il rilascio di un certificato, se non in base a precise disposizioni di legge (articolo 35 del dPR 30 maggio 1989, n. 223; articoli 28 e 73 della legge 4 maggio 1983, n. 184; legge 31 ottobre 1955, n. 1064 e dPR 2 maggio 1957, n. 432).
Quindi, indipendentemente dallo status giuridico dell’organizzazione sindacale, ritengo che se viene richiesto il rilascio di un certificato di residenza allo sportello, l’ufficiale d’anagrafe, dopo aver identificato il richiedente, debba procedere al rilascio riportando la dicitura prevista dall’articolo 40 comma 02 del dPR 30 maggio 1989, n. 223.
Il certificato anagrafico è soggetto all’imposta di bollo di euro 16,00; sono esenti i certificati richiesti e utilizzati per usi esenti ai sensi di legge (Tabella Allegato “B” al dPR 26 ottobre 1972, n. 642 e altre norme speciali in merito).
Se si considera il sindacato come un privato gestore di pubblico servizio, il cittadino non dovrà presentare un certificato anagrafico ma una dichiarazione sostitutiva di certificazione (articolo 47 del dPR 28 dicembre 2000, n. 445).
3 Giugno 2025
Andrea Dallatomasina
Parole chiave: sindacato, certificato, bollo, pubblico servizio
Per i clienti Halley: ricorrente n. QD3820, sintomo n. QD3857
Agenzia delle Entrate – Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025
Agenzia delle Entrate – Provvedimento 3 giugno 2025, Prot. n. 241540/2025
Tutto ciò che serve sapere in previsione della scadenza per il versamento della prima rata (16 giugno 2025)
Risposta del Dott. Matteo Barbero
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con:
