Bed and breakfast regione Piemonte: codice identificativo regionale (CIR) e presentazione della comunicazione di inizio attività al SUAP
Risposta del Dott. Ambrogio Fichera
Risposta dell'Avv. Elena Conte
QuesitiLa nuora del firmatario di una concessione cimiteriale ha presentato una richiesta di accesso atti con il fine di prendere visione della concessione perpetua di una tomba di famiglia firmata, appunto all'epoca, dal suocero. La signora può presentare questa richiesta in quanto erede? Preciso che il marito della signora è già deceduto.
La questione relativa al diritto della nuora di un concessionario cimiteriale di accedere agli atti amministrativi concernenti una concessione perpetua di tomba di famiglia è delicata e merita un’attenta valutazione.
Innanzitutto, il diritto di accesso agli atti amministrativi, disciplinato dalla Legge 241/1990, è riconosciuto a chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, collegato a una situazione giuridicamente tutelata e connessa al documento per cui si richiede l’accesso. Nel caso specifico delle concessioni cimiteriali, la giurisprudenza ha più volte chiarito che il diritto al sepolcro non si trasmette secondo le regole ordinarie della successione ereditaria, ma segue criteri particolari, spesso dettagliati dal regolamento comunale o dall’atto di concessione stesso.
La Corte di cassazione, in plurime pronunce, ha precisato che il diritto al sepolcro è un diritto personalissimo che si trasmette iure sanguinis, ossia per linea di sangue, e non iure hereditatis. Questo significa che il diritto di sepoltura nella tomba di famiglia spetta, di regola, ai discendenti e ai familiari di sangue del fondatore della cappella o del loculo, salvo diversa previsione nell’atto di concessione o nel regolamento comunale.
Nel caso in esame, la nuora del concessionario non può essere considerata erede diretta rispetto al diritto di sepolcro, in quanto tale diritto non si trasmette automaticamente ai coniugi dei figli del fondatore, soprattutto se il marito della signora, ovvero il figlio del concessionario originario, è già deceduto. In assenza di una specifica previsione nell’atto di concessione o nel regolamento comunale che attribuisca anche ai coniugi dei figli il diritto di subentrare nella concessione o di esercitare diritti sulla tomba di famiglia, la nuora non risulta legittimata a presentare la richiesta di accesso agli atti in qualità di erede.
Tuttavia, in base ai principi dell’ordinamento amministrativo, in presenza di un interesse concreto e attuale, anche soggetti diversi dagli eredi diretti possono accedere agli atti amministrativi, purché tale interesse sia effettivamente dimostrato e collegato a una situazione giuridicamente rilevante. In questo senso, la nuora potrebbe essere legittimata a presentare la richiesta solo laddove sia in grado di comprovare un interesse diretto, concreto e attuale, ad esempio per ragioni legate alla gestione della tomba o ad obblighi di manutenzione che la riguardano personalmente.
Quindi, la sola qualità di nuora, soprattutto in assenza del marito e in presenza di altri familiari del fondatore, non è sufficiente a legittimare la richiesta di accesso agli atti in qualità di erede. Sarà necessario verificare attentamente sia il contenuto dell’atto di concessione sia il regolamento comunale applicabile. In mancanza di una previsione specifica o di un interesse giuridicamente rilevante e attuale, l’ufficio potrebbe legittimamente e motivatamente rigettare la richiesta di accesso avanzata dalla nuora.
3 Giugno 2025
Avv. Elena Conte
Parole chiave: accesso agli atti, concessione cimiteriale, famiglia, erede
Per i clienti Halley: ricorrente n. QS3476, sintomo n. QS3544
Risposta del Dott. Ambrogio Fichera
Ministero dell’Economia e delle Finanze – 14 luglio 2025
Ministro per la Pubblica Amministrazione – 15 luglio 2025
Presentata dall'Avvocato Lorella Martini
Risposta del Dott. Matteo Barbero
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