Procedimenti attribuiti al custode del cimitero che si occupa delle operazioni di estumulazione nella Regione Umbria
Risposta della Dott.ssa Lorella Capezzali
Risposta della Dott.ssa Lorella Capezzali
QuesitiIl loculo in questione si trova all'interno di una cappella gentilizia data in concessione perpetua.
Nel 2008 il comune bandisce un censimento sulle cappelle gentilizie a cui la famiglia intestataria della cappella in questione non risponde, per cui non ci è pervenuto nessun titolo di concessione, né si riesce a trovare un documento che attesti tale concessione alla famiglia.
Il loculo in questione è stato occupato dal corpo di una signora morta nel 1973.
Nel 2009 una delle nipoti di tale sig.ra, dichiarando nella richiesta di non esserci altri eredi oltre lei, chiede il restringimento e lo spostamento dei resti mortali al loculo appena sopra (del marito). Questa operazione di estumulazione e restringimento avviene nel 2009, con autorizzazione del comune senza opposizione da parte di nessuno.
Nel 2019 la nipote di cui sopra, nel loculo rimasto vuoto per 10 anni, vi pone la madre appena morta.
Nel 2022 le cugine della di sopra (quindi le nipoti della donna deceduta nel '73) chiedono che la zia venga estumulata e quindi il loculo rimesso a disposizione della nonna morta nel 73 (ripristinando quindi la situazione precedente), asserendo che non hanno mai dato consenso alla cugina per l'estumulazione della loro nonna in comune. Il comune cosa può fare a fronte di questa istanza?
Dal tenore del quesito non si comprende se è documentato il diritto concessorio mediante contratto di concessione. Nel caso il contratto non fosse reperito né dagli aventi titolo né dall’Ente, con la conseguenza che il diritto concessorio non può essere provato, la possibilità di utilizzo della sepoltura dovrebbe essere esclusa non potendo dimostrare appunto il rapporto concessorio.
Le spoglie mortali del deceduto sono a disposizione degli aventi titolo con privilegio del coniuge ed in subordine del parente più prossimo ed in caso di una pluralità di parenti di pari grado della totalità di questi con la conseguenza che le operazioni richieste dalla nipote sarebbero non legittime avendo ignorato parenti di pari grado che potevano essere contrari.
Alla richiesta delle nipoti il comune ad oggi potrebbe o agire in autotutela ripristinando la situazione pregressa addebitandone i costi alla nipote proponente che ha omesso di dichiarare la presenza di parenti di pari grado, o mantenere valide le operazioni richieste, ma tale ipotesi è comunque ad alto rischio di ricorso sia se si agisce in favore delle nipoti escluse, sia se si mantiene la posizione della nipote richiedente le operazioni cimiteriali.
Forse le nipoti tutte potrebbero trovare un accordo bonario o adire per vie legali, ma la criticità più evidente sarebbe la citata mancanza di contratto di concessione motivo di recupero della sepoltura al patrimonio dell’Ente.
24 Giugno 2025
Dott.ssa Lorella Capezzali
Parole chiave: ripristino, estumulazione, parenti, consenso
Per i clienti Halley: ricorrente n. QD3850, sintomo n. QD3887
Risposta della Dott.ssa Lorella Capezzali
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