Licenziamento disciplinare per concussione continuata

Approfondimento di Pietro Alessio Palumbo

Servizi Comunali Licenziamento
di Palumbo Pietro Alessio
21 Maggio 2018

Approfondimento di Pietro Alessio Palumbo                                                           

Licenziamento disciplinare per Concussione continuata. Per la Corte di Cassazione è legittimo il licenziamento nelle more del procedimento penale.

Pietro Alessio Palumbo

Secondo la sentenza appena depositata della Corte di Cassazione, n° 8410/2018, è legittimo il licenziamento disciplinare nelle more del procedimento penale. L'articolo 55-ter del Decreto Legislativo n°165/2001, dispone, al primo comma, che "Il procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali procede l'autorità giudiziaria, è proseguito e concluso anche in pendenza del procedimento penale”. A giudizio della pronuncia della Corte di Cassazione la regola generale introdotta è quella della piena autonomia dei due procedimenti (quello disciplinare e quello penale) e consequenzialmente delle relative sanzioni irrogate, anche pesanti come nel caso oggetto di causa. Sanzione irrogata ad un proprio dipendente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in esito a regolare procedimento disciplinare. Nel caso di specie, il dipendente si era reso responsabile del reato di concussione continuata in quanto, in qualità di assistente amministrativo presso l'Ispettorato del lavoro, abusando dei propri poteri e della propria qualità, si era fatto consegnare somme di denaro dai gestori di due esercizi commerciali, prospettando loro la possibilità di evitare i controlli riguardanti la regolarità della posizione lavorativa del personale dipendente. La sentenza evidenzia che la norma dispone la mera possibilità della sospensione (dunque facoltativa, nient’affatto obbligatoria) nei casi di maggiore complessità o gravità e qualora l'istruttoria disciplinare non abbia consentito di acquisire elementi sufficienti
motivare l'irrogazione della sanzione. Neppure è vigente una disposizione che imponga alla Pubblica Amministrazione di procedere ad un'autonoma istruttoria ai fini della contestazione disciplinare. La Pubblica Amministrazione è, infatti, libera di valutare autonomamente gli atti del processo penale e di ritenere che i medesimi forniscano, senza bisogno di ulteriori acquisizioni ed indagini, sufficienti elementi per la contestazione di illeciti disciplinari al proprio dipendente e ben può avvalersi dei medesimi atti, in sede d'impugnativa giudiziale, per dimostrare la fondatezza degli addebiti (Cass. n.5284 del 2017, Cass. n.19183 del 2016).

 

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