Dal censimento tradizionale ad un censimento permanente: il ruolo cruciale dei comuni

Approfondimento di Stefano Cervellera

Servizi Comunali Censimenti
di Cervellera Stefano
30 Maggio 2018

Approfondimento di Stefano Cervellera                                                        

Dal censimento tradizionale ad un censimento permanente: il ruolo cruciale dei comuni

 

Stefano Cervellera

 

In questi giorni 2.852 comuni italiani si preparano all’avvio delle operazioni connesse al nuovo censimento della popolazione, lasciandosi alle spalle 150 anni di censimento tradizionale, universale e decennale. Sarà un new-deal verso un censimento più moderno, più efficace, meno costosto e permanente. La prima operazione dei comuni interessati è quella della costituzione degli uffici di censimento (UCC), mendiante apposite deliberazioni dell’organo esecutivo, che saranno chiamati a gestire un complesso di attività quali: l’esecuzione accurata del piano di censimento in conformità alle indicazione dell’ISTAT; selezionare i rilevatori; identificare i coordinatori ed addetti di back-office; collaborare nella formazione degli addetti; collaborare con gli uffici provinciali e regionali di censimento; costituire uno più centri di raccolta; monitorare l’andamento dellla rilevazione; accertare le sanzioni per le violazioni all’obbligo di risposta; inviare i questionari all’ISTAT e redigere il rendiconto di censimento. L’UCC avvierà le sue attività già a partire dal 2° trimestre 2018, attivandosi, in primis, per le procedure di arruolamento dei rilevatori, tramite bandi. Arriverà ai comuni un vero proprio esercito di rilevatori, in possesso di esperienze statistiche maturate, anche tramite una formazione scolastica adeguata al ruolo da coprire, quale front-office dell’attività censuaria. L’ISTAT, nello stesso piano fa una stima di circa 14.000 rilevatori, ed entraranno in azione dopo la data designata di censimento, che è il 7 ottobre. Per le funzioni di back-office, gli UCC designeranno, prioritariamente personale interno, sempre con criterio di esperienza e capacità, mentre per i coordinatori, che sovranintenderanno alla rete di rilevazione, necessiteranno qualità statistiche significative. La nuova metodologia è basata sugli archivi amministrativi, in primis le anagrafi comunali, ed è integrata da rilevazioni campionarie: una areale ed una lista, che comporrano un Sistema Integrato di Registri, chiamato SIR, il vero fulcro del nuovo censimento. La mole di lavoro, per il 2018 consiste in 450.000 questionari della rilevazione areale, e 735.000 questionari della rilevazione da lista. Nei comuni capoluogo di provincia, o di grosse dimensioni demografiche, i cosiddeti comuni autorappresentativi gli UCC lavoreranno tutti gli anni, mentre negli altri comuni, classificati con non autrorarresentativi, gli UCC svolgerenno la loro attività per un solo esercizio, sino al 2021, e per un’ altra volta, dal 2022 al 2031. I comuni avranno a disposizione delle somme, individuate nel piano generale, per le due rilevazioni, su un corntributo fisso, per le necessità di gestione dell’UCC, ed un viariabile connesso alle specifiche attività di rilevazione. La spesa prevista dall’ISTAT, nel piano, è di circa 20 milioni di euro, solo per il 2018.

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