Trattamento dati personali – L’allineamento alla normativa europea

Approfondimento di Giovanni Torselletti                                                                          

Trattamento dati personali – L’allineamento alla normativa europea

Giovanni Torselletti

Si avvicina la data del 25 maggio 2018 che fissa la scadenza per l’applicazione definitiva della nuova disciplina in materia di trattamento dei dati personali, dettata dal Regolamento UE/2016/679, imponendo alle amministrazioni pubbliche di completare il necessario processo di adeguamento alle nuove norme per arrivare preparate all’appuntamento.

In quest’ottica e sulla considerazione che la principale novità introdotta dal regolamento riguarda la responsabilizzazione (cd. accountability) dei titolari del trattamento dei dati, ai quali è attribuito il compito di assicurare e comprovare il corretto rispetto dei principi applicabili al trattamento dei dati personali (art. 5 del regolamento), va visto il suggerimento del Garante per la protezione dei dati personali, con il quale vengono indicati alle amministrazioni pubbliche gli  adempimenti da attivare con assoluta priorità e che di seguito si elencano.

1. Designazione del responsabile dei dati personali (RDP), tenendo conto delle indicazioni contenute negli articoli da 37 a 39, per quanto riguarda i requisiti e le capacità professionali che il soggetto designato deve possedere, il suo coinvolgimento in ogni questione riguardante il trattamento dei dati personali, i compiti ad esso assegnati, garantendogli le risorse e le condizioni necessarie in modo che possa svolgerli in piena autonomia.
2. Tenuta dei registri delle attività di trattamento, sui quali il titolare ed il responsabile del trattamento ed i loro eventuali rappresentanti, in relazione alle loro specifiche competenze, annotano le attività svolte sotto la propria responsabilità, dettagliatamente indicate all’articolo 30 del regolamento.
3. Attivazione procedure idonee per l’attuazione delle misure riguardanti la violazione dei dati personali,  prevedendo, da parte del titolare e del responsabile del trattamento, la tempestiva comunicazione ai rispettivi organi superiori e, ove per la loro natura fosse ritenuto necessario, ai soggetti interessati, delle violazioni rilevate, con l’indicazione della tipologia, di come ottenere informazioni,  delle probabili conseguenze e delle misure adottate o che si propone di adottare.

In aggiunta alle molteplici iniziative già attuate ed ancora previste in vista della scadenza sopra richiamata,  il 24 maggio prossimo, il Garante per la protezione dei dati  personali ha programmato un incontro a Bologna con i Responsabili della Protezione dei Dati (RPD), con l’obiettivo di fornire a queste nuove figure le prime indicazioni utili al corretto adempimento delle incombenze loro assegnate e per concordare canali e modalità per potersi relazionare reciprocamente.

Una doverosa precisazione va fatta in merito alle notizie circolate recentemente in rete, riguardanti la possibilità di passare indenni in caso di eventuali inadempienze, almeno per i primi sei mesi, smentite puntualmente dal Garante il quale ha escluso di essersi mai pronunciato sul differimento dell’applicazione delle sanzioni , ribadendo di non avere  alcun potere di incidere sulla data di entrata in vigore del Regolamento europeo.

14 maggio 2018