MATERIALE WORKSHOP: L’INCIDENZA DELLA RIFORMA AL CODICE DELLA STRADA NELL’ATTIVITÀ DELLA POLIZIA LOCALE E NELL’INFORTUNISTICA STRADALE
Sintesi dell'intervento di Franco Morizio e del Dott. Ugo Sergio Auteri
Risposta al quesito del Dott. Eugenio De Carlo
QuesitiSi desidera conoscere come comportarsi ai fini del rispetto della normativa in materia antimafia. Il caso è quello di aver espletato una gara per la sistemazione delle strade che sostanzialmente attiene all'asfaltatura del manto stradale. L'appalto è inferiore ad euro 150.000,00. Si chiede se effettuare o meno l'accertamento in materia antimafia ovvero attivare la procedura di comunicazione antimafia attraverso la piattaforma del Ministero degli Interni SICEANT. Come ci si deve comportare allorquando il valore dell'appalto è comunque inferiore ad euro 150.000 ed il sistema non ti consente l'ulteriore prosieguo dell'accertamento antimafia dal momento che indica che il valore dell'appalto per andare avanti deve essere superiore ad euro 150.000,00??? In pratica come si concilia tale circostanza con il fatto che l'intervento va annoverato in ogni caso tra quelli afferenti le attività di cui alla legge 190/2012, articolo 1, comma 53, lettera a) ???.
La normativa antimafia di cui al dlgs. n. 159/2011 e ss.mm.i. mira a fornire elementi di conoscenza e di documentazione necessari ai fini degli appalti pubblici.
La comunicazione antimafia consiste nell'attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67 del predetto Codice antimafia.
L'informazione antimafia consiste nell'attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67, nonché, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 91, comma 6, dl Cod. antimafia nell'attestazione della sussistenza o meno di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate.
La previsione dell’at. 1 comma 53 L. 190/2012, invece, s’inserisce nel quadro delle misure che l’Anac nell’ambito del piano nazionale anticorruzione e i singoli enti nell’ambito del piano comunale anticorruzione sono chiamate a prevedere al fine di prevenire i fenomeni d’infiltrazione mafiose, attraverso misure interne preventive (ad es. patti di integrità, protocolli antimafia ecc.).
Dott. Eugenio De Carlo 02/08/2018
Sintesi dell'intervento di Franco Morizio e del Dott. Ugo Sergio Auteri
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
ANAC – 6 maggio 2025 (Delibera n. 91 del 3 marzo 2025)
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica - Decreto 7 aprile 2025
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