Sensibilizzazione e formazione dei cittadini sulla cybersicurezza: collaborazione tra DTD e ACN
Agenzia per la cybersicurezza nazionale – 28 maggio 2025
Approfondimento di Matteo Barbero
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Fondi per la messa in sicurezza di edifici e territorio da parte dei comuni
Matteo Barbero
Il Ministero dell’Interno ha aperto la corsa alla seconda tranche dei fondi messi a disposizione dal comma 853 della L. 205/2017 per le opere di messa in sicurezza di edifici e territorio da parte dei comuni. Per il 2019, sul piatto ci sono 30 milioni, a fronte dei 150 milioni previsti per il 2018 e ripartiti lo scorso mese di febbraio.
Le richieste non potranno superare i 5,225 milioni per ciascun ente e dovranno seguire esclusivamente il canale telematico ad esse dedicato, accessibile dal sito internet della Direzione centrale per la Finanza locale alla pagina http://finanzalocale.interno.gov.it/apps/tbel.php/login/verify.
Il Ministero non prenderà in considerazione quelle pervenute mediante strumenti diversi o incomplete. Per evitare errori, suggeriamo quindi di consultare le Faq già predisposte sull’argomento.
Verranno anche escluse le richieste:
1) per le quali venga indicato un CUP dell’opera non valido ovvero erroneamente indicato in relazione all’opera per la quale viene richiesto il contributo;
2) che siano riferite ad opere non inserite in uno strumento programmatorio (se non il programma triennale, almeno il Dup);
3) da parte dei comuni (diversi da quelli terremotati) che, alla data di presentazione della richiesta di contributo, non abbiano trasmesso alla banca dati delle amministrazioni le informazioni relative all'ultimo rendiconto della gestione approvato.
Non devono presentare domanda (in quanto esclusi dall’elenco dei possibili beneficiari) i comuni che non risultano i comuni assegnatari delle erogazioni connesse al "Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia", istituito, per l'anno 2016, dall’articolo 1, comma 974, della L. 208/2015.
Sono escluse anche le opere che siano integralmente finanziate da altri soggetti, mentre è possibile chiedere il contributo per le opere da cofinanziare.
L’ammontare del contributo riconosciuto a ciascun comune sarà determinato con decreto del Ministero dell’interno entro il 31 ottobre 2018. Se le risorse disponibili non saranno sufficienti a soddisfare le richieste presentate, avranno priorità i comuni con minore incidenza dell’avanzo di amministrazione, al netto della quota accantonata, rispetto alle entrate finali di competenza risultanti dai rendiconti 2017.Si tratta di un criterio che ha fatto e sta facendo molto discutere, in quanto ha portato ad assegnare i 150 milioni disponibili per il 2018 solo ad enti in disavanzo, escludendo le tante amministrazioni virtuose con i conti in ordine. Questa scelta è stata avvertita da molti sindaci come un sopruso e l’Anci l’ha criticata, chiedendo con forza un ripensamento in vista delle successive assegnazioni. Non è escluso, quindi, che possano intervenire dei correttivi normativi.
I beneficiari dovranno affidare i lavori nel termine di otto mesi decorrenti dalla data di adozione del decreto di assegnazione. Eventuali risparmi derivanti da ribassi d’asta dovranno essere vincolati fino al collaudo ovvero alla regolare esecuzione e solo successivamente utilizzati per ulteriori investimenti in opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio degli enti locali entro il 30 giugno dell’esercizio successivo.
4 settembre 2018
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