Mancata attribuzione del codice fiscale a cittadino extracomunitario che presenta richiesta di iscrizione anagrafica
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
Risposta al quesito della Dr.ssa Liliana Palmieri
QuesitiCittadina ivoriana ci chiede iscrizione anagrafica provenienza dall'estero, con passaporto con cognome " ROSSI epse VERDI" Verdi è il cognome del marito. esibisce altresì permesso di soggiorno e documenti del ricongiungimento con cognome ROSSI VERDI. A questo punto ho ritenuto di iscriverla in anagrafe sulla base del passaporto, quindi con due cognomi. e' corretto? la collega storica, invece riferisce che un tempo, essendo tra un cognome e l'altro EPSE (che vuol dire sposata) mettevano solo il primo cognome.
Non condivido quest'impostazione in quanto ci sarebbe anche un disallineamento con gli altri documenti
Le corrette generalità del cittadino straniero, in applicazione dell’art. 24 L. n. 218/1995 devono essere desunte dal passaporto e, quando necessario, da attestazioni consolari che aiutino a rilevare correttamente i dati identificativi contenuti nel passaporto straniero; a volte, infatti, nel passaporto straniero compaiono delle discrepanze fra i dati identificativi riportati in alto a fianco della foto e il nome e cognome riportati più in basso nel codice ICAO.
Una circolare del Ministero dell'interno – Dipartimento Affari Interni e Territoriali – Direzione centrale per i Servizi Demografici, la n. 16 del 28/11/2008, avente ad oggetto «Iscrizione anagrafica di cittadini egiziani e cittadine tunisine”, affrontò la problematica in questi termini: “Allo scopo di garantire l'adozione di criteri uniformi di registrazione dei dati anagrafici dei cittadini di nazionalità egiziana e tunisina, d'intesa con il Ministero degli affari esteri si forniscono le seguenti indicazioni.
… omissis … Per quanto riguarda le cittadine tunisine, si richiama la circolare n. 13, del 26 aprile 2006, con la quale è stato chiarito che la dicitura "ep" o "ep.se" presente sul passaporto significa "spostata con" e che di seguito a queste parole compare abitualmente il cognome del marito. Ne consegue che il cognome da riportare nei registri anagrafici è solo quello che precede la dicitura "ep" o "ep.se”».
La precedente circolare, sempre del Ministero dell'interno - Dip. affari interni e territoriali 26/4/2006 n. 13 conteneva la seguente indicazione: «Taluni Comuni hanno richiesto a questa Direzione Centrale chiarimenti in merito alla corretta iscrizione anagrafica delle cittadine tunisine il cui passaporto riporta, oltre al cognome di nascita, anche quello del marito, preceduto dalle parole “Ep” e “Ep.se”.
Al riguardo, è da premettere che, ai fini dell’individuazione della corretta identità dei cittadini stranieri, è necessario fare riferimento all’art. 14 del D.P.R. 223/89, all’art. 24 della Legge n. 218/1995 ed alle convenzioni sottoscritte dallo Stato italiano e dai vari Stati esteri (cfr. circolare n. 20 del 25.07.2003 di questa Direzione Centrale). Ciò stante, attesa la delicatezza e la rilevanza della questione, si è provveduto ad interpellare l’Ambasciata di Tunisia, la quale ha espresso il parere che di seguito si riporta: “…..le diciture “ep” o “ep.se” che compaiono sui passaporti delle cittadine tunisine sposate sono delle abbreviazioni della parola “épouse”, che significa “sposata con”. Davanti a queste parole compare abitualmente il cognome del marito”».
Dall’esame di queste circolari si ricava la conclusione, avallata dalle autorità diplomatico-consolari straniere, che la dicitura ep. seguita dal cognome del marito non debba essere riportata nel cognome della donna sposata. Questo criterio, nella prassi, è stato seguito anche per le donne marocchine.
Nel caso oggetto del quesito, si tratta di cittadina ivoriana, Stato per il quale non risultano indicazioni specifiche. Logica vorrebbe che si possa applicare il medesimo criterio utilizzato per le tunisine e le marocchine; tuttavia, nel rispetto del citato art. 24 L. n. 218/1995, competendo allo Stato di appartenenza l’indicazione delle esatte generalità del cittadino straniero, consiglio di chiedere all’autorità diplomatico-consolare ivoriana come debba essere esattamente identificata e poi registrata in anagrafe la suddetta cittadina. A rigore, tale autorità dovrebbe essere interpellata per il tramite del Ministero dell’interno e del Ministero degli Esteri; tuttavia, (anche questa è una prassi consolidata) i consolati stranieri rispondono anche a chiarimenti posti dai comuni italiani. Meglio ancora se l’interessata esibisce una attestazione consolare.
Dr.ssa Liliana Palmieri 13/10/2018
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
presentata dal geom. Salvatore Di Bacco
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con: