Approfondimento di Alessandro Russo

E’ competente il giudice amministrativo quando il danno sia diretta conseguenza dell’atto illegittimo

Servizi Comunali Cause e liti
di Russo Alessandro
16 Febbraio 2019

Approfondimento di Alessandro Russo                                                                             

E’ COMPETENTE IL GIUDICE AMMINISTRATIVO QUANDO IL DANNO SIA DIRETTA CONSEGUENZA DELL’ATTO ILLEGITTIMO

Alessandro Russo

 

C’è giurisdizione amministrativa quando il danno patito dall’attore sia conseguenza diretta e immediata della dedotta illegittimità del provvedimento.

Un imprenditore conveniva di fronte al Tribunale ordinario l’Assessorato alla pesca della Regione Sicilia, chiedendo il risarcimento del danno causato dal legittimo annullamento di un finanziamento, emesso a distanza di 13 anni dall’ammissione dell’atto favorevole.

Il Tribunale dichiarava il difetto di giurisdizione, asserendo che l’attore rispetto al provvedimento rimosso avrebbe vantato un interesse legittimo al corretto esercizio del potere, rientrante nella sfera del giudice amministrativo.

Riassunta la causa, il Tar sollevava conflitto di giurisdizione, affermando che il ricorrente non radicava la domanda sul presupposto dell'illegittimità dell'atto di annullamento in autotutela, ma sul fatto che tale atto interveniva a distanza di molto tempo dall’emanazione del provvedimento favorevole; quando l'amministrazione era in possesso di tutti gli elementi necessari alla sua adozione, determinando la legittima aspettativa al finanziamento.

Con ordinanza n. 32365 del 13 dicembre 2018 la Cassazione a sezioni unite afferma che: <<l'attrazione della tutela risarcitoria dinanzi al giudice amministrativo può verificarsi soltanto quando il danno patito dal soggetto che agisce nei confronti della P.A. sia conseguenza immediata e diretta della dedotta illegittimità del provvedimento impugnato. Si è invece al di fuori della giurisdizione amministrativa se viene in rilievo una fattispecie complessa, in cui l'emanazione di un provvedimento favorevole, successivamente annullato, si configura solo come uno dei presupposti dell'azione risarcitoria, che si fonda altresì sulla capacità del provvedimento di determinare l'affidamento dell'interessato e la lesione del suo patrimonio, conseguenza della sopravvenuta caducazione del provvedimento favorevole.>> (cfr. Cass. ss.uu. nn. 6594/2011, 17586/2015, 22435/2018).

Il giudizio aveva ad oggetto il risarcimento del danno causato dalla condotta dell'amministrazione, ritenuta rilevante ai sensi dell'art. 2043 c.c., non la legittimità del provvedimento, la giurisdizione quindi ricade sul giudice ordinario.

6 febbraio 2019

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