Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Monitoraggio tempi di pagamento
Servizi Comunali PagamentiApprofondimento di Matteo Barbero
Monitoraggio tempi di pagamento
Matteo Barbero
Tempi di pagamento monitorati centralmente dalla piattaforma per la certificazione dei crediti. Si tratta di una delle tante novità (finora passata abbastanza inosservata) prevista dalla l. 145/2018.
In particolare, il comma 861 dispone che “I tempi di pagamento e ritardo (...) sono elaborati mediante la piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64. I tempi di ritardo sono calcolati tenendo conto anche delle fatture scadute che le amministrazioni non hanno ancora provveduto a pagare”.
Il cambiamento è, quindi, duplice.
Da un lato, la rilevazione sarà veicolata obbligatoriamente a livello centrale, per cui non potranno essere più utilizzati canali diversi (altre piattaforme, fogli di calcolo autonomi ecc). Diventa quindi, essenziale aggiornare e “ripulire” i dati della pcc, che spesso contengono fatture che non devono essere pagate o che lo sono già state.
Dall’altro lato, il calcolo dovrà tenere anche conto di tutte le fatture scadute e non pagate e non solo di quelle pagate. Per cui, l’eventuale ritardo emergerà subito e non solo al momento del pagamento. Suggeriamo, quindi, di prestare particolare attenzione, in sede di riaccertamento e rendiconto, ai residui passivi ad elevata anzianità, anche in relazione alle misure sanzionatorie previste dai commi 858 e seguenti a decorrere dal 2020
Occorre anche richiamare il comma 867, ai sensi del quale “A decorrere dal 2020, entro il 31 gennaio di ogni anno le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, comunicano, mediante la piattaforma elettronica di cui al comma 861, l’ammontare complessivo dello stock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati alla fine dell’esercizio precedente. Per l’anno 2019 la comunicazione è effettuata dal 1° al 30 aprile 2019. Per le amministrazioni che ordinano gli incassi e i pagamenti al proprio tesoriere o cassiere attraverso ordinativi informatici emessi secondo lo standard Ordinativo Informatico, di cui al comma 8-bis dell’articolo 14 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, l’obbligo del presente adempimento permane fino alla chiusura dell’esercizio nel corso del quale il predetto standard viene adottato”. Per gli enti locali, paradossalmente, l’adempimento in questione scatterà solo per il 2019 con riguardo ai debiti residui al 31 dicembre 2018, perché nel corso dello scorso esercizio tutti sono transitati al sistema Siope+. Ma almeno per quest’anno l’obbligo c’è ed anche in tal caso impone l’aggiornamento della pcc.
5 marzo 2019
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