Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Protezione civile, regolati i rapporti tra ASL e Comuni in caso di eventi
Servizi Comunali Provvedimenti conseguenti a calamità naturaliApprofondimento di Amedeo Di Filippo
Protezione civile, regolati i rapporti tra ASL e Comuni in caso di eventi
Amedeo Di Filippo
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 gennaio 2019 relativa al concorso di medici nei Centri operativi comunali e intercomunali e all'impiego degli infermieri per l'assistenza alla popolazione.
I presupposti
Nutrita la serie di provvedimenti adottati per fare fronte alle catastrofi naturali, materia in cui l’Italia ormai vanta una esperienza universalmente riconosciuta. Molti di questi riguardano il concorso delle strutture sanitarie e sociali nella gestione delle emergenze: decreto ministeriale 13 febbraio 2001, che ha stabilito i criteri di massima per l'organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi; direttiva 13 dicembre 2007, recante la procedure e modulistica del triage sanitario nelle catastrofi; direttiva 3 dicembre 2008, recante gli indirizzi operativi per la gestione delle emergenze; direttiva 28 giugno 2011, recante gli indirizzi operativi per l'attivazione e la gestione di moduli sanitari in caso di catastrofe; direttiva 6 aprile 2013, recante disposizioni per la realizzazione di strutture sanitarie campali (PASS) per l'assistenza sanitaria di base e sociosanitaria alla popolazione colpita da catastrofe; direttiva 14 gennaio 2014, di approvazione del Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico; direttiva 24 giugno 2016, di individuazione della centrale remota operazioni soccorso sanitario per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti; indicazioni operative del Capo del Dipartimento della protezione civile 31 marzo 2015 circa la determinazione dei criteri generali per l'individuazione dei Centri operativi di coordinamento e delle aree di emergenza.
Il tutto sotto l’egida del D.Lgs. n. 1/2018, il nuovo Codice della protezione civile, il cui art. 18, comma 1, lett. a), affida alla pianificazione di protezione civile «la definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l'organizzazione delle strutture per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto, garantendo l'effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità».
I servizi sanitari
Manca in questo quadro il tassello della integrazione delle strutture dei Servizi sanitari regionali (SSR) nell'organizzazione della capacità di risposta alle emergenze di protezione civile a livello territoriale e quello del costante coordinamento operativo tra il Dipartimento della protezione civile e le Regioni e Province autonome anche per quanto concerne la componente sanitaria in occasione degli eventi.
Gli effetti degli eventi emergenziali di qualsiasi tipo possono infatti determinare situazioni per cui la popolazione ha necessità di un'assistenza sanitaria e sociale specifica su cui si basa l'equilibrio, spesso fragile, della salute delle persone coinvolte.
Il coinvolgimento dei SSR è per questo fondamentale al fine di assistere con la maggiore efficacia possibile la popolazione colpita, che si concretizza attraverso il coinvolgimento dei medici dei Distretti nei Centri operativi comunali e intercomunali (COC).
La direttiva
La direttiva appena pubblicata in Gazzetta risponde alla esigenza di disciplinare il coinvolgimento dei medici e degli infermieri nei COC per favorire la tempestiva individuazione e assistenza alle persone «disabili o con specifiche necessità», poste in salvo nelle aree e nelle strutture di accoglienza.
L’obiettivo che si pone il documento è quello di approntare un sistema organizzato che consenta di ripristinare tempestivamente l'assistenza sanitaria e socio-sanitaria di base nel territorio colpito, in modo da individuare e assistere, tra la popolazione da accogliere in strutture alloggiative alternative, i «disabili o con specifiche necessità», ossia i soggetti afflitti da patologie croniche e disabilità che richiedano specifica assistenza e quelli che presentano debolezze fisiche, psichiche e sociali che, in caso di evento e conseguente sconvolgimento del contesto sociale, perdano la capacità di provvedere autonomamente alle proprie necessità.
Il primo livello di risposta è il coinvolgimento dei medici ASL nella Funzione sanità dei COC. La direttiva impegna la direzione dei Distretti a individuare tra il personale medico i propri rappresentanti, che possano mettere a disposizione la propria conoscenza del territorio e delle relative risorse sanitarie, costituire il riferimento del Sindaco per la localizzazione e il soccorso dei disabili con specifiche necessità socio-sanitarie, contribuire alla individuazione di ricoveri, concorrere ai criteri di scelta per l'idonea destinazione alloggiativa degli assistiti con disabilità o specifiche necessità, riorganizzare l'assistenza sanitaria e fornire indicazioni per la riorganizzazione dell'assistenza socio-sanitaria di base.
Il secondo livello investe gli infermieri, chiamati, col coordinamento del Distretto, a favorire nelle strutture di accoglienza la valutazione socio-sanitaria per le persone assistite attraverso l'utilizzo della scheda per la valutazione delle esigenze immediate (SVEI), assicurare l'interazione con i COC contribuendo ad informare il Sindaco sulle necessità sanitarie e socio sanitarie delle persone assistite, supportare il personale medico nei criteri di scelta per l'idonea destinazione alloggiativa, contribuire alla segnalazione delle persone disabili disperse, supportare il personale medico nella individuazione di ricoveri e nella riorganizzazione dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria di base.
La SVEI
La valutazione socio-sanitaria delle persone assistite avviene attraverso l'utilizzo della scheda SVEI, allegata alla direttiva, che consente di effettuare in modo uniforme la valutazione oggettiva delle necessità socio-sanitarie della popolazione assistita. La SVEI in particolare consente la rapida suddivisione dei soggetti in categorie e di individuare i criteri di priorità degli interventi, la valutazione delle specifiche necessità e le strutture alloggiative più idonee.
L'utilizzo della scheda SVEI è coordinato dagli infermieri ed è sinergico agli strumenti informativi attivi nel sistema delle cure primarie del SSR, compresi quelli dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, le cui banche dati possono fornire informazioni sia sulle condizioni di specifica necessità che sulle terapie dei cittadini colpiti dall'evento.
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