Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Reddito di cittadinanza, definite le procedure per l’accreditamento alla piattaforma digitale

Servizi Comunali Lotta alla povertà e inclusione sociale Servizi alla persona
di Di Filippo Amedeo
25 Maggio 2019

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                       

Reddito di cittadinanza, definite le procedure per l’accreditamento alla piattaforma digitale

Amedeo Di Filippo

Con la nota prot. 4143 del 16 maggio (vedi il file allegato), la Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del lavoro scrive ai responsabili degli Ambiti territoriali per l’attuazione del Reddito di cittadinanza e al Coordinamento tecnico delle Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per chiedere l’accreditamento degli Amministratori di Ambito onde consentire l’avvio delle piattaforme digitali.

Le piattaforme

L’art. 6 del D.L. n. 4/2019 convertito dalla Legge n. 26/2019, col quale è stato introdotto il Reddito di cittadinanza (Rdc), al fine di consentire l’attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro e dei Patti per l’inclusione sociale, prevede l’istituzione di due piattaforme digitali: una presso l’Anpal per il coordinamento dei Centri per l’impiego (Cpi), l’altra presso il Ministero per il coordinamento dei Comuni. Le due piattaforme costituiscono il portale delle comunicazioni tra Cpi, i soggetti accreditati, Comuni, Anpal, Ministero del lavoro e Inps; inoltre rappresentano uno strumento utile al coordinamento dei servizi a livello territoriale.

La seconda piattaforma, di pertinenza del Ministero del lavoro, dovrà assolvere a tre funzioni:

  1. consentire l'attivazione e la gestione dei Patti per l'inclusione sociale, in particolare organizzando il lavoro degli assistenti sociali e degli altri operatori nel raccogliere e registrare le informazioni relative alla presa in carico multidimensionale dei beneficiari e per definire e monitorare il Patto;
  2. consentire le verifiche sui requisiti di residenza e di soggiorno, affidate alla responsabilità dei Comuni tramite l’Anpr;
  3. consentire la gestione dei progetti utili alla collettività cui sono tenuti a partecipare i sottoscrittori dei Patti per il lavoro e dei Patti per l’inclusione sociale.

Le figure

C’è da dire che le due piattaforme non sono ancora attive, visto che il D.L. n. 4/2019 rinvia ad apposito decreto del Ministro del lavoro l’adozione di un piano tecnico di attivazione e interoperabilità, l’individuazione di misure appropriate e specifiche a tutela degli interessati e le modalità di accesso selettivo alle informazioni necessarie per il perseguimento delle specifiche finalità e adeguati tempi di conservazione dei dati. Decreto che doveva essere adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto ma di cui non vi sono tracce.

Da qui l’esigenza del Ministero del lavoro di avviare in qualche modo il percorso, dettando agli Ambiti territoriali le prime dritte su come organizzarsi. In questa prima fase il Ministero chiede di comunicare il nominativo di una persona fisica da accreditare quale “Amministratore dell’Ambito territoriale”, da abilitare ad accreditare sulla piattaforma gli operatori autorizzati a svolgere i seguenti ruoli:

  • Coordinatore per il Patto per l’Inclusione Sociale”, che assegna ai case manager (assistenti sociali) i nuclei familiari beneficiari del territorio di competenza; tali soggetti sono da individuare sulla base del ruolo svolto nell’ambito dei servizi competenti nel coordinamento del lavoro degli assistenti sociali e degli altri operatori; avranno accesso alle sole informazioni anagrafiche al fine dell’assegnazione dei beneficiari ai case manager;
  • Case Manager per il Patto per l’Inclusione Sociale”, che costituisce la figura di riferimento e che compila le schede dell’analisi preliminare, del quadro di analisi e del Patto e accompagna la famiglia in tutto il percorso; è l’unico utente che avrà accesso ai dati personali dei beneficiari nella loro completezza;
  • Coordinatore per i controlli Anagrafici”, che assegna ai responsabili dei controlli anagrafici l’elenco dei beneficiari Rdc per i quali effettuare la verifica dei requisiti di residenza e soggiorno, pianificando il lavoro degli stessi;
  • Responsabile per i controlli Anagrafici”, che effettua materialmente la verifica dei requisiti di residenza e soggiorno dei beneficiari.

La comunicazione

I singoli Ambiti sono per ora chiamati dal Ministero a comunicare, entro il 31 maggio, l’identificativo del soggetto da qualificare come Amministratore di Ambito, osservando le modalità esposte nella nota. Il Ministero designa i referenti responsabili del trattamento con appositi atti, controfirmati dagli interessati, li censisce sulla piattaforma e ne dà comunicazione all’ente richiedente.

Il passaggio successivo sarà, per i singoli Comuni compresi nell’Ambito territoriale, individuare al proprio interno le quattro figure indicate dal Ministero e comunicarli all’Amministratore di Ambito per essere accreditati sulla piattaforma digitale. A queste figure dovranno aggiungersi quelle destinate a gestire i progetti utili per la collettività, di competenza comunale, previsti dall’art. 4, comma 15, del D.L. n. 4/2019.

18 maggio 2019

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