Approfondimento di Matteo Barbero

Saldo fatture relative a debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni

Servizi Comunali Pagamenti
di Barbero Matteo
31 Maggio 2019

Approfondimento di Matteo Barbero                                                                                                      

Saldo fatture relative a debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni

Matteo Barbero

Prorogare di almeno un anno l’entrata in vigore delle norme capestro sui debiti commerciali dettate dall’ultima manovra, che rischiano di determinare un’insostenibile stretta finanziaria su una significativa fascia di enti locali in condizioni di difficoltà nel rispetto delle scadenze di pagamento.

E’ questa la richiesta corale dei sindaci, che tramite l’Anci hanno presentato un emendamento in tal senso  al decreto “Crescita”.

Il riferimento è a quanto previsto dai commi 859 e seguenti della l 145/2018. Tali disposizioni introducono una serie di misure finalizzate ad accelerare il saldo delle fatture relative a debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni. In sintesi, esse impongono agli enti lumaca, dal 2020, di iscrivere nella  parte  corrente  del proprio bilancio  un  accantonamento  denominato  “Fondo  di  garanzia debiti commerciali”, sul quale non e'  possibile  disporre  impegni  e pagamenti, che a fine esercizio confluisce  nella  quota  libera  del risultato di amministrazione, per un importo. Tale Fondo dovrebbe essere quantificato in misura proporzionale alla gravità della patologia che mira a curare. In altri termini, si tratta di un risparmio forzoso che dovrebbe essere poi destinato a smaltire il pregresso. Non a caso, l’accantonamento varia in base alla dimensione degli stanziamenti di spesa per acquisto di beni e servizi.

Tuttavia, tale disciplina presenta non poche criticità: solo per evidenziare la più palese, l’obbligo di accantonare scatterebbe anche solo in presenza di un incremento del debito residuo rispetto all’anno precedente, indipendentemente dai tempi di pagamento dell’ente. Per cui, basterebbe aver speso di più, perché ad esempio si sono ottenuti dei contributi o si è migliorata la capacità di riscossione, per trovarsi ingabbiati, anche se le fatture sono state saldate regolarmente (o addirittura in anticipo).

Da qui la richiesta di un supplemento di riflessione, che servirebbe anche a concertare interventi utili alla soluzione del problema anche attraverso il miglioramento delle funzionalità delle piattaforme informatiche attualmente in funzione (PCC e SIOPE+).

La palla ora passa al Governo, che però sul punto ha pochi margini di manovra, visto che sulla sua testa pende una procedura di infrazione della Commissione europea. Ma le imminenti elezioni europee potrebbero cambiare il quadro.

17 maggio 2019

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