Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Piani Triennali per la Prevenzione della Corruzione: la nuova Piattaforma ANAC
Servizi Comunali Piano nazionale anticorruzione TrasparenzaApprofondimento di Pietro Alessio Palumbo
Piani Triennali per la Prevenzione della Corruzione: la nuova Piattaforma ANAC
Pietro Alessio Palumbo
Dal 1 luglio 2019 i Responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza possono utilizzare la Piattaforma di acquisizione dei Piani triennali e delle Relazioni annuali, on-line sul sito internet dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Effettuata la registrazione, i Responsabili possono usufruire dei seguenti servizi ad accesso riservato:
a) accesso alla piattaforma per le rilevazioni delle informazioni relative ai Piani Triennali per la Prevenzione della Corruzione (PTPC);
b) accesso alla piattaforma per la redazione della relazione annuale;
c) accesso al forum dei Responsabili anticorruzione e trasparenza.
In particolare, l'accesso al servizio è riservato al soggetto nominato Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) ovvero Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) e ai componenti la Struttura di Supporto denominati Assistenti-RPCT.
Normativa e adempimenti
Nell’osservanza della L 190/2012 e ss.mm. le amministrazioni e gli altri soggetti previsti, sono obbligati ad adottare, entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPC), che deve essere prontamente pubblicato sul sito web istituzionale. In tale quadro normativo, tra i compiti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), vi è quello di verificare e monitorare l’attuazione della normativa da parte di enti e amministrazioni. Tale attività si è esplicata soprattutto attraverso un’attività di monitoraggio sui Piani delle amministrazioni, allo scopo di verificare la qualità dei PTPC, la congruità di tali documenti rispetto alle indicazioni fornite dall’Autorità nei Piani Nazionali Anticorruzione, le principali criticità relative all’attuazione della normativa anche per valutare l’opportunità di eventuali correttivi. Il monitoraggio è stato svolto su un campione rappresentativo di amministrazioni, da rilevatori esterni, guidata dall’utilizzo di check-list. È manifesto che, tale modalità organizzativa, pur avendo l’indubbio vantaggio dell’indipendenza e obiettività della valutazione, ha avuto il grande svantaggio di non riuscire a coprire tutte le amministrazioni tenute all’adozione della normativa. Il sistema di acquisizione e monitoraggio dei Piani Triennali si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di raccogliere in maniera sistematica, le informazioni che riguardano la definizione del PTPC, la programmazione delle misure in esso contenute, la sua attuazione. Attraverso l’acquisizione di dati e informazioni, l’Autorità ha la possibilità di ottenere un controllo completo sullo stato d’attuazione della normativa, conoscerne le criticità e migliorare costantemente il supporto alle amministrazioni. La compilazione del sistema comporta una gamma di vantaggi anche per le amministrazioni: su tutti quello di avere una migliore conoscenza e consapevolezza dei requisiti metodologici più rilevanti per la costruzione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione. La compilazione del sistema consente anche la produzione della relazione annuale ai sensi dell’Art. 1 comma 14 della Legge 190/2012.
Accreditamento e metodologia
Per l’accesso al sistema è necessario essere in possesso delle credenziali rilasciate dall’Autorità. Il sistema consente l’accesso ai seguenti due profili: RPCT e Assistente RPCT. Il profilo Assistente RPCT è stato introdotto specificatamente per questo sistema informatico e non deve necessariamente corrispondere al Referente RPCT. Lo scopo dell’Assistente RPCT è semplicemente quello di aiutare il RPCT nella compilazione del questionario. Il sistema è concepito per rilevare le informazioni riguardanti il PTPC e la sua attuazione da parte di chi ha contribuito alla sua impostazione (RPCT e collaboratori).
L’acquisizione delle informazioni avviene tramite la somministrazione dei seguenti questionari articolati in sezioni e sotto sezioni:
1. Questionario “Anagrafica” che acquisisce informazioni in merito all’amministrazione, al Responsabile per la prevenzione della Corruzione e Trasparenza, alla sua formazione e alle sue competenze;
2. Questionario “Piano Triennale” che acquisisce le informazioni relative al Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (PTPC) e alla programmazione delle misure di prevenzione della corruzione;
3. Questionario “Monitoraggio attuazione” che acquisisce le informazioni relative alle misure di prevenzione della corruzione e allo stato di avanzamento del PTPC.
Segnatamente: il questionario Anagrafica deve essere aggiornato a seguito di un cambiamento organizzativo o del RPCT; a seguito dell’approvazione del Piano Triennale e dopo ogni aggiornamento, il questionario Piano Triennale deve essere compilato o aggiornato; il questionario Monitoraggio attuazione deve essere completato dopo l’inserimento del questionario Piano Triennale e prima della Relazione Annuale. Le informazioni inserite nei questionari possono essere utilizzate per la stesura della Relazione Annuale.
Il questionario Anagrafica
Si tratta del primo questionario che deve essere compilato e si articola nelle seguenti sezioni: a) Anagrafica Amministrazione; b) Anagrafica RPCT; c) Competenze RPCT.
La sezione Anagrafica Amministrazione è diretta all’acquisizione di alcune informazioni relative all’amministrazione per la quale si compila. Alcune informazioni sono già acquisite in fase di registrazione del RPCT nel sistema di identificazione dell’Autorità e dunque alcuni campi risultano già compilati e non modificabili. Le domande a cui il compilatore è chiamato a rispondere riguardano il Comparto dell’amministrazione, la Regione di afferenza, il numero di dipendenti, il numero di dirigenti dell’amministrazione.
La sezione Anagrafica RPCT è indirizzata all’acquisizione di alcune informazioni relative al RPCT in carica. Anche in questo caso, alcune informazioni sono già acquisite in fase di registrazione del RPCT nel sistema di identificazione dell’Autorità. Tra le principali domande, il compilatore è chiamato a compilare alcuni campi relativi alla propria qualifica, alla posizione occupata al momento della compilazione e la data di inizio incarico in qualità di Responsabile per la Prevenzione della Corruzione.
L’ultima sezione dell’Anagrafica è funzionale all’acquisizione di alcune informazioni relative alle Competenze del RPCT, acquisite tramite formazione universitaria, post-universitaria o tramite esperienze maturate durante la propria carriera lavorativa. Anche in questo caso, la compilazione avviene tramite menu pre-impostati e tramite selezione del campo pertinente. E’ possibile integrare i campi specificando manualmente la nuova categoria.
Il questionario Piano Triennale
Il secondo questionario è articolato nelle seguenti sezioni: a) Informazioni di carattere generale; b) Processo di redazione e approvazione del PTPC; c) Sistema di Governance; d) Sistema di monitoraggio; e) Coordinamento con gli strumenti di programmazione; f) Analisi del contesto esterno; g) Analisi del contesto interno; h) Valutazione del rischio; i) Trattamento del rischio: previsione delle misure generali; l) Trattamento del rischio: previsione delle misure specifiche; m) Sezione trasparenza.
Il questionario dovrà essere compilato ogni anno, successivamente all’approvazione del PTPC. Le risposte devono essere fornite in relazione ai contenuti del PTPC appena approvato.
Coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico, degli stakeholders, della struttura organizzativa
Il coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico nella definizione e messa in atto della strategia di prevenzione della corruzione, così come il coinvolgimento e la partecipazione degli stakeholders è di fondamentale importanza per la definizione del PTPC. Dal che le domande della sezione “processo di redazione e approvazione del PTPC” sono orientate alla comprensione di tali modalità di coinvolgimento. Il coinvolgimento, a vario titolo, di tutta la struttura organizzativa nel processo di redazione del PTPC è di fondamentale importanza per la definizione di un Piano di qualità e di una strategia di prevenzione della corruzione condivisa. Le domande della sezione riguardano dunque, le modalità di coinvolgimento di tutti gli attori nel processo di redazione e approvazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione con particolare riferimento alle seguenti categorie: - ruolo del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza; - Referenti (laddove nominati), in termini di numerosità e funzioni; - ruolo dei Responsabili di Unità Organizzativa (Dirigenti e/o Posizioni Organizzative) e modalità di supporto al RPCT per la messa in atto delle attività in materia di prevenzione della corruzione e per la trasparenza.
Sistema di monitoraggio e coordinamento con il Piano Performance
Va evidenziato che anche la progettazione e l’implementazione di un buon sistema di monitoraggio è elemento che può influire sull’efficacia complessiva dei PTPC. Esso, dunque, deve essere adeguatamente impostato e tali elementi devono essere esplicitati all’interno del Piano. Le domande dell’apposita sezione sono volte ad esplorare le modalità di progettazione ed implementazione del Sistema di Monitoraggio nell'attuazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione. Circa il Coordinamento con gli strumenti di programmazione, va poi considerato che sia la Legge 190/2012 che il D.lgs. 33/2013 sottolineano l’importanza di un adeguato coordinamento tra il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e gli strumenti di programmazione dell’ente, come il Piano della Performance. Primo fra tutti, si menziona l’art. 1 comma 8 della Legge 190/2012, secondo cui l’organo di indirizzo definisce gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, che costituiscono contenuto necessario dei documenti di programmazione strategico-gestionale e del Piano triennale per la prevenzione della corruzione. Inoltre, ai sensi dell’art. 10 comma 3 del il D.lgs. 33/2013, la promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisce obiettivo strategico di ogni amministrazione, che deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi e individuali. E’ evidente che di tali obiettivi, deve essere dato riscontro sia nel PTPC che nei documenti di programmazione strategico-gestionale dell’ente. Sul punto, sono diverse le indicazioni fornite dall’Autorità nei PNA. Si citano in particolare il paragrafo 2.1, parte generale dell'Aggiornamento 2015 al PNA, le indicazioni contenute all'interno del Paragrafo 5.3 sugli OIV del PNA 2016 e il paragrafo 3, parte generale dell’Aggiornamento 2017 al PNA. Su questi presupposti, le domande di riferimento riguardano le modalità di coordinamento tra il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza e gli altri strumenti di Programmazione dell'ente (Piano Performance, DUP, PEG) attraverso la presenza di obiettivi strategici e/o operativi in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza nei diversi documenti di programmazione.
Analisi di contesto e mappatura dei processi
A partire dalla sottosezione relativa all’analisi del contesto esterno, si entra nel merito delle modalità attraverso cui l’amministrazione ha svolto il processo di gestione del rischio. In particolare, le domande contenute all’interno della sezione in esame riguardano le modalità di realizzazione dell’analisi del contesto esterno attraverso le fonti e le tipologie di dati utilizzati e le modalità di utilizzo degli stessi all’interno del PTPC. Circa l’analisi del contesto interno, le domande riguardano le modalità di realizzazione del processo di gestione del rischio all'interno del PTPC con riferimento sia ai dati relativi al contesto organizzativo, che alla mappatura dei processi. La sottosezione relativa all’analisi del contesto interno è quindi suddivisa in due parti, Dati Organizzativi e Mappatura dei Processi. Nella prima parte - Dati organizzativi - l’obiettivo è quello di indagare le dinamiche organizzative interne che possono influenzare la sensibilità della struttura al rischio corruttivo. La seconda parte - Mappatura dei processi - è volta a sondare se l’amministrazione ha provveduto a realizzare la mappatura dei processi, così come le sue modalità di realizzazione e rappresentazione all’interno del PTPC. Se l’amministrazione ha realizzato la mappatura dei processi si dovrà procedere, per ciascuna delle aree di rischio presenti nel sistema, all’indicazione del numero di processi mappati. Il sistema informativo contiene già un elenco di aree di rischio generali. Nel caso in cui l’elenco delle aree di rischio generali e specifiche censite nel sistema non sia esaustivo di tutte le aree analizzate dall’amministrazione, esso dà la possibilità di aggiungere nuove aree di rischio per le quali sono stati mappati dei processi.
Valutazione e trattamento del rischio, la trasparenza
Le domande della sezione valutazione del rischio fanno riferimento alla seconda fase della messa in atto del processo di gestione del rischio e riguardano le modalità con cui l’amministrazione ha proceduto all’identificazione degli eventi rischiosi, all’individuazione delle cause e alla metodologia utilizzata per la valutazione dell'esposizione al rischio dei processi. Il trattamento del rischio rappresenta l’ultima fase del processo di gestione del rischio, momento in cui le amministrazioni, dopo aver individuato i rischi cui sono potenzialmente esposte, identificano prima e progettano poi le misure organizzative adeguate a prevenirne il verificarsi. In tal senso, le domande sono orientate all’acquisizione delle informazioni relative alle modalità di previsione e programmazione delle misure generali all'interno del PTPC. Il sistema propone un elenco di misure generali, le quali dovranno necessariamente essere selezionate. La selezione di tutte le misure proposte in elenco, consente di effettuare specifici approfondimenti su ciascuna misura, anche nei casi in cui le stesse non siano state previste e programmate nel PTPC. Occorre precisare che è necessario rispondere alle domande anche nel caso in cui la misura selezionata sia stata già adottata in passato e si propone nel Piano la programmazione di interventi collegati alla misura che ne consentono la corretta e continua attuazione. Sono previste domande relative alle seguenti misure generali: a) Codice di Comportamento; b) Rotazione ordinaria e straordinaria del personale; c) Inconferibilità e incompatibilità degli incarichi e conferimento di incarichi extra istituzionali; d) Whistleblowing; e) Formazione; f) Trasparenza; g) Svolgimento di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro – Pantouflage; h) Commissioni, assegnazioni di uffici e conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro le PA; i) Patti di integrità. Le domande della sezione dedicata alle misure specifiche sono poi orientate all’acquisizione delle informazioni relative alle modalità di previsione e programmazione di speciali misure all'interno del PTPC. Per misure specifiche s’intendono quelle misure che si caratterizzano per il fatto di incidere su problemi specifici individuati tramite l’analisi del rischio, al contrario delle misure generali che devono essere individuate e progettate al fine di poter incidere sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione intervenendo in materia trasversale sull’intera amministrazione o ente. Anche in questo caso ai fini di una maggiore semplificazione della sezione, sono riportate le principali categorie di misure: a) misure di controllo; b) misure di trasparenza; c) misure di definizione e promozione dell’etica e di standard di comportamento; d) misure di regolamentazione; e) misure di semplificazione; f) misure di formazione; g) misure di rotazione; h) misure di disciplina del conflitto di interessi. Occorre precisare che, diversamente della sezione precedente, non è obbligatorio selezionare tutte le categorie di misure. Esse devono essere selezionate solo nel caso in cui nel PTPC siano state individuate e progettate particolari misure afferenti alle summenzionate categorie. Le domande dell’ultima sezione del Questionario Piano Triennale, sono finalizzate all’acquisizione delle informazioni in materia di trasparenza che, ai sensi del D.lgs. 97/2016, non devono più essere contenute in un documento separato (il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità) ma essere contenute all’interno di una sezione specifica dello stesso Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione.
2 luglio 2019
ANCI – 29 maggio 2025
Garante per la protezione dei dati personali – 3 aprile 2025
Presentata dalla dott.ssa Grazia Benini e da Gioele Dilevrano
IFEL – 11 marzo 2024
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