Autorità Nazionale Anticorruzione
“Nelle crisi serve semplificare ma non sacrificare le garanzie”
Date:
21 aprile 2022 -
La conferenza Onu
Giovedì 21 aprile, il Presidente di Anac Giuseppe Busia ha partecipato come relatore ad un’importante Conferenza internazionale dal tema “People-centred governance in a post-pandemic world”. Il meeting è stato organizzato dal Dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite, dalla International Development Law Organization, e dal Ministero degli Esteri italiano. Hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni internazionali, della società civile, dell'accademia e dei giovani.
La conferenza ha esaminato come il Covid-19 abbia contribuito alle cause profonde e ai fattori di conflitto e instabilità, presentato delle sfide per la fornitura di servizi pubblici, minacciato lo stato di diritto e aumentato la disuguaglianza e l'esclusione. Ha evidenziato, inoltre, le innovazioni fatte in risposta alla pandemia, compresi gli approcci per costruire e sostenere lo sviluppo in contesti di conflitto, rafforzare la resilienza istituzionale, promuovere la giustizia incentrata sulle persone e affrontare le disuguaglianze senza lasciare nessuno indietro.
L'intervento di Busia
Ecco il testo dell’intervento del Presidente Busia.
“In tempi di pandemia tutti i paesi hanno risposto all’emergenza da un lato con investimenti pubblici notevoli e uso di grandi risorse per sussidiare le persone che avevano bisogno e per fare investimenti e dall’altra molto spesso con procedure acceleratorie e derogatorie rispetto alle regole normali. Questo naturalmente accresce i rischi che tali risorse da un lato finiscano in mani sbagliate e qualcuno ne approfitti a svantaggio di altri e dall’altro che queste risorse vengano spese male e non raggiungano l’obiettivo verso cui sono dirette. Ciò rappresenta un danno e un rischio altissimo soprattutto in momenti di emergenza. Per tale ragione è importante ed è un pre-requisito lavorare proprio nei momenti di emergenza per far sì che sia garantita la trasparenza, la più ampia partecipazione grazie proprio alla trasparenza, e la controllabilità dell’uso delle risorse pubbliche".
"In Italia l’Anac ha il vantaggio istituzionale di occuparsi non solo di prevenzione della corruzione e di promozione della trasparenza ma anche di vigilanza e controllo sui contratti pubblici quindi sulla spesa pubblica che proprio in questo momento è quella che richiede maggiore attenzione: quello che abbiamo cercato di fare e che è opportuno cercare di fare soprattutto in questi momenti di emergenza è da un lato di compensare le procedure acceleratorie e la maggiore velocità con cui è necessario spendere il denaro pubblico con iniezioni di maggiore trasparenza, maggiore controllabilità e quindi garantire che attraverso la digitalizzazione ci sia maggiore controllabilità su come vengono usate le risorse e dall’altro cercare di impostare tutte le regole di prevenzione della corruzione in modo tale da indirizzarle verso la buona amministrazione".
"Perché la buona amministrazione e la corretta gestione delle risorse pubbliche è particolarmente importante proprio in questi momenti di emergenza. È allora infatti che le regole che non vengono derogate, che aiutano a rafforzare le istituzioni e contribuiscono a garantire la resilienza delle istituzioni rispetto all’emergenza, manifestano la loro maggiore importanza. Altrimenti la corruzione che si può realizzare in questi casi comporta costi estremamente ingenti sia per i singoli che vengono privati dei contributi cui hanno diritto sia la collettività tutta e i soggetti più deboli sono i primi a pagare".
"Quello che l’emergenza della pandemia accresciuta dall’emergenza bellica ci ha insegnato è che la semplificazione che pure è necessaria in questi momenti di emergenza deve essere effettuata utilizzando e selezionando attentamente quali sono le procedure cui si può rinunciare in nome dell’emergenza ma senza sacrificare i presidi più importati di garanzia e di trasparenza perché altrimenti questi proprio nei periodi di emergenza finiscono per ricadere sulle persone più deboli, per accrescere i danni dell’emergenza e il male generale. Le istituzioni devono avere la forza e la resilienza, applicando le regole ordinarie e derogandovi il meno possibile, di dare una risposta che guarda lontano, al di là dell’emergenza e che dall’emergenza ha la capacità di apprendere la lezione che sempre viene dalla crisi e costruire istituzioni più forti e robuste".
"Abbiamo parlato di digitalizzazione: perché abbia reali benefici occorre che si accompagni a una reingegnerizzazione di quello che facciamo. La mera traslazione sul digitale non basta: l’esempio che noi possiamo portare è quello di una banca dati in cui raccogliamo tutti i dati degli acquisti pubblici che in tempi di pandemia son cresciuti applicando tecniche di intelligenza artificiale serve a combattere la corruzione ma dobbiamo pensarla anche per offrire servizi alle imprese e alle pubbliche amministrazioni".
"La qualificazione del lato pubblico e del lato privato è essenziale e dobbiamo pensarla dal lato dell’organizzazione e della competenza. Dove nel pubblico ci sono centri di competenza debbono essere messi al servizio delle altre amministrazioni e soprattutto dobbiamo formare le persone, aiutarle ad avere competenza perché la chiave di volta è la competenza. La coscienza, la cultura della legalità e della buona amministrazione devono coordinarsi e in tempi di pandemia sono la chiave di volta perché le risorse utilizzate diano il loro frutto, superino le crisi e costituiscano basi per un futuro solido nel lungo periodo”.