Raccolta rifiuti, l’appalto non può essere mensile in maniera diretta, sempre agli stessi soggetti

ANAC – 5 agosto 2022

Servizi Comunali Contratti pubblici Rifiuti

Autorità Nazionale Anticorruzione

Raccolta rifiuti, l’appalto non può essere mensile in maniera diretta, sempre agli stessi soggetti

Data:
05 agosto 2022

Gli appalti devono tenere conto dei bisogni reali

Quando un’Amministrazione predispone una gara di appalti deve aver contezza del tipo di servizio di cui ha bisogno, così da programmare in maniera puntuale, con una visione di lungo periodo. In base ai principi di buona amministrazione ed efficienza, non può bandire affidamenti di durata mensile, tutti aventi a oggetto il medesimo servizio, per valori identici (che sommati risultano superiori alla soglia comunitaria), e in favore dei medesimi operatori economici. Tale modo di amministrare è ingiustificato, oltre che anomalo.

Istruttoria Anac

Così si è espressa l’autorità nazionale Anticorruzione con la delibera N.378, approvata in Consiglio il 27 luglio 2022. Il caso in questione riguardava l’affidamento diretto del servizio di noleggio veicoli per la raccolta domiciliare dei rifiuti in un popoloso Comune del basso Lazio, nella cintura metropolitana della capitale. 

L’istruttoria è partita dall’esposto di un’impresa attiva nel settore della logistica dell’intermediazione e del trasporto dei rifiuti. Gli affidamenti segnalati venivano disposti a livello mensile dalla società in-house del Comune, per importi sotto soglia, in favore delle stesse imprese, tutti aventi ad oggetto lo stesso servizio: il noleggio mezzi per la raccolta domiciliare dei rifiuti.

Nell’indagine avviata, Anac ha effettivamente riscontrato la ricorrenza degli affidamenti diretti sotto soglia, frammentati in periodi brevi e successivi. Sommando i vari importi, si ottenevano valori sopra soglia.

Rispetto del codice degli appalti

Richiamando il rispetto del Codice degli appaltil’Autorità ha evidenziato che il metodo di calcolo del valore di un appalto o di una concessione non può essere fatto con l’intenzione di bypassare la legge. E quindi un appalto non può essere frazionato allo scopo di evitare l’applicazione delle norme.

Pertanto Anac ha richiamato il Comune al rispetto del Codice degli appalti. “E’ vietato – scrive l’Autorità – frazionare l’appalto per spezzettarne il valore, a meno che non esistano ragioni oggettive che lo giustifichino. E non è questo il caso”. Non regge, quindi, la difesa del Comune laziale in base alla quale il frazionamento era stato necessitato per adeguarsi “all’evolversi del servizio di raccolta rifiuti”.

La risposta di Anac è stata netta: “Tale comportamento è sintomo invece di carenza di programmazione, ed è lesivo del principio di rotazione, oltre che delle norme a tutela della concorrenza e della rilevanza comunitaria degli affidamenti”.

Leggi la delibera

 

Delibera n. 378 del 27 luglio 2022.pdf

0.18MB


Scritto il 06/08/2022

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