Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Appalti di innovazione, firmato l’accordo Mise/Agid per i bandi di domanda pubblica intelligente

Servizi Comunali Contratti pubblici
di Di Filippo Amedeo
16 Luglio 2019

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                               

Appalti di innovazione, firmato l’accordo Mise/Agid per i bandi di domanda pubblica intelligente

Amedeo Di Filippo

 

Promuovere e monitorare l’utilizzo degli appalti di innovazione guidati dalla domanda pubblica e attuare i bandi di domanda pubblica intelligente. Nasce con questi scopi il rapporto di collaborazione instaurato tra il Mise e l’Agid, che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente.

I bandi

L’accordo nasce dal Dm del 31 gennaio 2019 con cui il Mise ha destinato 50 milioni di euro del Fondo per la crescita sostenibile all’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente, finalizzati a sostenere le imprese e altri operatori economici alla prototipazione e alla sperimentazione di nuove soluzioni utili a soddisfare i «fabbisogni smart» del Paese individuati dal Mise, in grado, attraverso un significativo avanzamento tecnologico, di migliorare la qualità della vita dei cittadini e/o il contesto imprenditoriale delle imprese nel territorio nazionale e/o di generare un rilevante impatto sull’efficienza del funzionamento della pubblica amministrazione.

All’attuazione degli interventi provvede il Mise attraverso uno o più bandi di gara, articolati in tre fasi:

  1. elaborazione di soluzioni e presentazione di uno studio di fattibilità tecnica della soluzione proposta con la descrizione della stessa;
  2. messa a punto di uno o più prototipi e quantificazione dell’offerta tecnico-economica della sperimentazione;
  3. realizzazione della soluzione proposta e «rilascio sperimentale» in specifici ambiti territoriali.

Ciascun bando di gara definisce le modalità per l’acquisizione e/o l’utilizzo dei risultati ai fini di una più diffusa adozione degli stessi da parte della pubblica amministrazione.

L’accordo

Secondo quanto dispone il Dm 31 gennaio 2019, il Mise può avvalersi dell’Agid sulla base di apposita convenzione, con oneri a carico delle risorse finanziarie disponibili per l’intervento entro il limite del 2%. Con l’accordo appena sottoscritto, Mise e Agid danno seguito a queste previsioni e instaurano un rapporto di collaborazione finalizzato a:

  1. promuovere e monitorare l’utilizzo degli appalti di innovazione guidati dalla domanda pubblica, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, sostenere l’innovazione dell’offerta di mercato, mantenere e incrementare la presenza sul territorio nazionale di significative competenze di ricerca e innovazione industriale, generare un rilevante impatto sull’efficienza del funzionamento della Pubblica amministrazione;
  2. attuare i bandi di domanda pubblica intelligente.

Gli appalti di innovazione sono finalizzati all’acquisto di un prodotto, servizio o processo nuovo o che ha subito significativi miglioramenti tra cui quelli relativi ai processi di produzione, di edificazione o di costruzione o quelli che riguardano un nuovo metodo di commercializzazione o organizzativo nelle prassi commerciali, nell'organizzazione del posto di lavoro o nelle relazioni esterne.

Gli impegni

Nell’ambito del rapporto di collaborazione, il Ministero provvede a selezionare e individuare i “fabbisogni smart”, definendo per ciascuno di essi i criteri puntuali applicabili alla valutazione, individuare i soggetti ospitanti e disciplinare i relativi rapporti; all’Agenzia spetta valuta i fabbisogni secondo i criteri generali di rilevanza sociale, accessibilità, innovatività, scalabilità e secondo i criteri puntuali individuati dal Ministero nonché svolgere il ruolo di “centrale di committenza” per i bandi.

A questo fine, l’Agenzia mette a disposizione la piattaforma per gli appalti di innovazione individuata nel piano triennale per l’ICT 2019-2021, servizi on line di supporto allo svolgimento delle procedure di gara (e-procurement), per il lavoro collaborativo e a distanza.

Il Piano esecutivo

L’accordo, che ha una validità di cinque anni dalla sottoscrizione, rinvia a un “Piano esecutivo” l’individuazione dell’elenco delle attività, della struttura analitica delle attività per l’attuazione del singolo bando, dei risultati previsti, degli indicatori di prestazione e obiettivi di successo, delle risorse necessarie e dei costi programmati, dell’analisi dei rischi e delle azioni di mitigazione, delle regole di rendicontazione, degli oneri per il rimborso delle spese vive a carico dei soggetti ospitanti per l’attuazione di ciascun bando e per i compensi.

Tramite rapporti sulle attività svolte, da redigere semestralmente, saranno illustrati i risultati ottenuti, i tempi di attuazione, le risorse impegnate, i costi sostenuti, gli scostamenti rispetto a quanto previsto dal Piano esecutivo e la valutazione dei rischi per il prosieguo delle attività.

11 luglio 2019

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