La Rivista del Sindaco


Via al confronto per le partecipata milanesi per il 2020

Società Partecipate
di La Posta del Sindaco
03 Gennaio 2020

Le società partecipate milanesi rendono alle casse del Comune di Milano circa 100 milioni di utili, e tra queste troviamo la Atm, la Sea e Metropolitana milanese. Per il 2020, l’agenda che le riguarda è pronta e prevede potenziali e possibili fusioni, aggregazioni e apertura alla concorrenza. Certo, il contributo di quelle già esistente e la mancanza di cessioni di quote o vendite di società all’orizzonte fa presagire che non ci saranno grossi cambiamenti, perché se è vero che l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca, ha mostrato una certa apertura al mercato e al privato, la realtà ci insegna che la gestione della cosa pubblica segue regole proprie nonostante i principi liberisti.

Proprio nel 2020 si dovrà tenere la gara per il rinnovo della gestione del trasporto pubblico, probabilmente in autunno, che vedrà l’Atm partecipare per vincere il bando e confermare la sua presenza. Con ogni probabilità ci sarà in gioco la gestione del tpl nell’area metropolitana per i prossimi 15-20 anni. Per sottolineare la propria presenza (e importanza), Atm ha già mostrato una serie di interventi pianificati, alleandosi con un gruppo di cui fanno parte anche BusItalia e Itachi, per rafforzare la possibilità di un servizio integrato, quanto gli investimenti industriali. Atm si sta concentrando su un piano che punta alla svolta ecologica, il Full Electric, che prevede la sostituzione di circa 1.200 mezzi con i nuovi bus elettrici, entro il 2030. A fronte di un investimento di circa 1,5 miliardi, che porterà l’azienda a rivedere il sistema di rifornimento, di parcheggio e manutenzione, a formare operai della manutenzione, riconvertire i depositi e realizzare infrastrutture per la ricarica ai capilinea, si parla di una diminuzione annua di Co2 pari a 75mila tonnellate e di gasolio di circa 30 milioni. Insomma, con un simile investimento sul piatto, con cui Atm chiarisce di voler mantenere solida la presenza in città, la questione concorrenza diventa argomento delicato.

Anche Metropolitana milanese (Mm), Sea e Milano Sport si stanno muovendo per opzionare nuove collaborazioni. Mm ha già fissato la sua importanza diventando una specie di multiutility che ad oggi si occupa del servizio idrico, della gestione di quasi 30mila case popolari e dello studio ingegneristico dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture. Per il Comune svolge anche il compito di stazione appaltante, mentre più di recente ha preso nelle sue mani la responsabilità della manutenzione degli impianti di Milano Sport e dell’edilizia scolastica. I rapporti collaborativi con la società pubblica Milano Sport (che si occupa di permettere l’accesso alle strutture sportive a basso costo) vanno verso un rafforzamento, allo scopo di mantenere l’economicità delle offerte. Per Mm, i principi guida dei prossimi anni si riassumono con “sostenibilità, resilienza e questione sociale”, come ha detto Simone Dragone.

La Sea continua il suo percorso di crescita, con il rafforzamento di Linate ormai prossimo, il city airport che subirà un restyling tecnologico nell’arco di un anno. Aleggia in tal senso la possibilità di aggregazioni o collaborazioni con i vicini aeroporti. Fondazione Fiera è un’azionista di riferimento di Fiera Milano spa, che va verso le nomine di Fiera C’. Questa si prefigge nei prossimi mesi di valutare nuovi settori di nicchia ma con potenzialità di crescita, da indirizzare poi alla società Fiera Milano, controllata dall’ente. Inoltre si sta muovendo per individuare una società di cacciatori di teste per avere entro marzo una rosa di candidati da proporre per le cariche di presidente e amministratore delegato della Fiera, nonostante sia ben possibile una riconferma dei ruoli per Lorenzo Caprio e Fabrizio Curci, ora in carica. La Fondazione ha anche in ballo un accordo con la RAI che occuperà i padiglioni 1e 2 dell’ente, allo scopo di attuare un nuovo polo per la tv pubblica regionale. Una riqualificazione di certo complessa, che mostra ancora una volta l’importanza e il valore delle partecipate, nella gestione della cosa pubblica.


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