La Rivista del Sindaco


L’obbligo di integrale digitalizzazione del sistema dei contratti pubblici, le piattaforme certificate e le problematiche dei CIG dal 1° gennaio del 2024 (2/2)

Le principali criticità sul tema della digitalizzazione degli appalti
Approfondimenti
di De Carlo Eugenio
23 Gennaio 2024

 

Di seguito al precedente articolo sull’argomento aggiorniamo la situazione, ancora critica se è vero che, il 17 gennaio scorso, l’ANCI, tramite il proprio segretario generale, ha ribadito e sottolineato le principali criticità che richiedono una risoluzione urgente sul tema della digitalizzazione degli appalti, tra cui quelle di seguito evidenziate (per la versione integrale si veda la nota ANCI Principali criticità digitalizzazione appalti):

Accesso tramite spid
L’accesso con solo SPID crea difficoltà a tradurre operativamente sulle piattaforme un lavoro di tipo collegiale da parte dell’Ufficio obbligando il RUP (o il responsabile di fase) ad essere presente per passaggi istruttori - preparatori come l’estrazione del CIG.
L’Anci propone :

  • di gestire le varie attività, distinguendo quelle relative alle comunicazioni obbligatorie ad ANAC e quelle di gestione delle procedure sulle piattaforme che dovrebbero essere gestibili integralmente a cura degli uffici;
  • di prevedere altri profili (oltre al RUP e al responsabile di fase) che possono estrarre i CIG (almeno per i micro-affidamenti) e che possono svolgere tutte le altre operazioni materiali;
  • di prevedere per tutte le piattaforme e MEPA accessi con modalità “deboli” ad uso dei collaboratori/componenti della struttura di supporto che devono poter operare sotto la responsabilità del RUP/PO che li nomina/designa anche per un determinato periodo oltre che per singola gara.

Applicazione principio unicità invio dati
La piena applicazione del principio dell’unicità dell’invio, come contenuta all’art.19, comma 2, del codice comporta che ogni dato venga fornito una sola volta a un solo sistema informativo e che non possa essere richiesto da altri sistemi o banche dati, ma sia reso disponibile dal sistema informativo ricevente.
Nella fase attuale, invece, risulta necessario inserire i dati più volte e in molti passaggi, sia d’inserimento iniziale che in sede di aggiudicazione.
L’ANCI rileva che in relazione a CUP, CUI, e in generale ai dati inseriti in fase di programmazione dei lavori pubblici occorre l’interoperabilità con ogni fase della gara.

Dati e BDCP sviluppati prima del 01.01.2024
Le procedure create precedentemente al 1° gennaio 2024 debbono poter regolarmente continuare a svolgersi secondo le regole e le norme in vigore per il periodo in cui sono state avviate, essendo indispensabile: 
riaprire il sistema smart CIG per modificare o aggiornare gli smart CIG già acquisiti; 
rendere possibile l’inserimento nelle piattaforme e nel MEPA degli smart CIG acquisiti con il precedente sistema. 

PCP: malfunzionamento tecnico generale
Tra i numerosi problemi di funzionamento del sistema sono segnalati:

  • errori bloccanti a causale non sempre chiara; 
  • “Errore – recupero dati” che pare sia un problema connesso al codice del centro di costo;
  • la scheda P5 per la sola tracciabilità non si apre (la dicitura della scheda P5 non sembra corretta in quanto parla di “appalti soggetti solo a tracciabilità” ma vi rientrano anche le fattispecie di cui all’articolo 6 del codice che non sono necessariamente appalti);
  • il campo “Codice univoco procedura” che compare quando si crea la bozza non interagisce  con altre funzioni;
  • nella compilazione della scheda richiede anche il Codice AUSA e il codice centro di costo da inserire manualmente;
  • non è presente il DGUE digitale;
  • CPV Non compare più un menù a tendina con i CPV;
  • CUC Non pare sussistere la funzione per indicare che la procedura viene svolta per altra Amministrazione (come precedentemente nel SIMOG in cui vi era la possibilità di indicare il CF della Amministrazione delegante così da consentire successivamente la “presa in carico” da parte dell’Amministrazione delegante una volta conclusa l’aggiudicazione);
  • CUP La valorizzazione del campo CUP genera problemi bloccando la schermata finale nella quale esce “errore”.

In generale, le stazioni appaltanti segnalano tempi lunghi di acquisizione del CIG, complessità degli adempimenti e onerosità delle informazioni da inserire anche per i micro-affidamenti, malfunzionamento delle piattaforme elettroniche, indisponibilità di piattaforma regionali.
A fronte delle tante e gravi problematiche le risposte di ANAC via via fornite fino ad oggi mediante delibere o più semplicemente comunicati del Presidente (riattivazione dello Smart CIG fino al 30 settembre 2024; webinar on line sul proprio sito in ordine alle modalità di utilizzo delle piattaforme e sulle procedure operative per l’acquisizione del CIG, v. https://www.youtube.com/watch?v=mLoU1Ay2p88; pubblicazioni di FAQ operative e a chiarimento), non sembrano aver risolto definitivamente ogni problema.
Anche il “fai da te” seguito dai RUP o il generoso contributo di molti di essi di pubblicazione on line (anche tramite Youtube) delle proprie esperienze, con tanto di suggerimenti ed espedienti, pur consentendo di condividere le conoscenze e le soluzioni, almeno di alcuni problemi, lascia il sistema in una fase ancora caotica e critica, specie per gli enti di più modeste dimensioni.

In ogni caso, in attesa della soluzione di tutte le criticità esistenti, rinviamo alle istruzioni ANAC di cui al webinar on line e rammentiamo in sintesi i passi della procedura:

  • validare l’ordine e selezionare la voce di menu “AnacForm e eForm” per accedere ad una serie di maschere che si sbloccano man mano che si riempiono le informazioni;
  • indicare il RUP che può coincidere col punto ordinante oppure essere un’altra persona di cui vanno fornite le generalità;
  • per gli affidamenti diretti vengono richiesti dati tipici di una gara. La prima form da riempire è la cosiddetta AnacForm che chiede il dettaglio della gara e dell’aggiudicatario (che in realtà è noto nel caso di un affidamento diretto);
  • necessario mettere un identificativo UUID che la documentazione del MEPA raccomanda di recuperare da un apposito sito https://www.uuidgenerator.net/;
  • acquisizione Cig e invio alla Pcp;
  • la piattaforma dà accesso alla schermata di riepilogo che i punti ordinanti conoscono e che consente di scaricare il PDF da firmare per concludere la procedura.

 

Articolo di Eugenio De Carlo


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