La Rivista del Sindaco


MIGRANTI: AL VIMINALE DICONO NO ANCHE I SINDACI “AMICI”

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
18 Luglio 2017

Al centro della “rivolta” il difficile rapporto tra sindaci e prefetti

Quei sindaci del Pd anti immigrati (di Virginia Piccolillo sul “Corriere della Sera” del 18 luglio 2017) 
Sembra ormai tramontata definitivamente la luna di miele tra i sindaci del Pd e il Governo in tema di migranti. «Abbiamo sempre fatto la nostra parte ma, sinceramente, continuiamo ad avere difficoltà. Non ce la facciamo più». Sono le parole di Enzo Bianco, esponente del Pd, sindaco di Catania e ideatore - ai tempi in cui è stato ministro dell’Interno - del sistema di accoglienza Sprar. «Questa settimana abbiamo avuto nove incendi e all’indomani di quello più rischioso uno sbarco di 1.500 persone. I volontari sono allo stremo» continua Bianco «I sindaci devono fare la loro parte, ma non si impongano scelte dall’alto. I prefetti a volte lo fanno». Qui sta infatti il nodo del problema: il difficile rapporto con i prefetti, a cui vengono contestati metodi e prassi, e le conseguenti barricate che sempre più di frequente stanno innalzando perfino i sindaci espressione del partito di maggioranza. A Castell’Umberto, provincia di Messina, continua il presidio dei sindaci (pd) dei Nebrodi che si oppongono all’arrivo dei migranti presso la struttura allestita nell’hotel Canguro. Si dissocia però il sindaco di Messina, Renato Accorinti: «Noi siamo la città dell’accoglienza. Io me ne frego se fa perdere voti. Al G8 sono andato con la t-shirt “Benvenuti migranti”. Per me non accogliere è reato come l’omissione di soccorso». Ma è lo stesso Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, a dichiarare: «Se continua un flusso così non ce la facciamo. I prefetti ci devono aiutare a distribuirli. I sindaci non dicono di no, se si rispetta la quota (3 ogni 1.000 abitanti). Ma spesso chi ne ha di più ne riceve altri». Stefano Bellaria., sindaco di Somma Lombardo (VA) sempre in quota Pd, invoca un cambiamento di prospettiva: «Ogni ente locale dovrebbe attivarsi per l’accoglienza diffusa. Ma è difficile farlo dove c’è già un centro di accoglienza. E poi non possono volerci 18 mesi per una pratica di asilo». Intanto, tra i sindaci Pd che hanno inscenato proteste contro l’arrivo dei migranti, c’è anche chi ha visto premiate le proprie iniziative. E’ il caso di Raffaele Scarinzi, sindaco di Vitulano (BN), che aveva addirittura fatto chiudere una strada tramite cumuli di terra e ha ottenuto il dirottamento in altro luogo dei migranti destinati al Comune da lui amministrato; o quello di Giovanni Corbo, sindaco di Besnate (VA), che ha interrotto lo sciopero della fame intrapreso a seguito dello spostamento di 10 dei 17 migranti che si era visto recapitare, e che ha dichiarato: «Serve una norma valida per tutti. Non può più essere che 2.700 Comuni accolgono e 5.300 no. Che credibilità abbiamo in Europa se poi da noi c’è chi si gira dall’altra parte?».

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