La Rivista del Sindaco


LA PA AFFETTA DA "BUROCRAZIA DIFENSIVA"

Qualità della PA
di La Posta del Sindaco
24 Maggio 2017

Sarebbe l’eccesso di produzione normativa a rallentare la produttività dei dipendenti pubblici?

Burocrazia bloccata dalle troppe riforme (di Marino Longoni su “Italia Oggi” del 24 maggio 2017) 
Secondo una ricerca condotta da ForumPa la parola “burocrazia” evocherebbe, tra gli stessi dipendenti pubblici, soprattutto i concetti di rigidità, perdite di tempo, gestione personalistica del potere. Ma quale sarebbe la causa (o le cause) che fanno sì che l’efficienza della Pa italiana sia una delle più basse tra i paesi dell’Ocse? Sempre secondo la ricerca, i dipendenti ritengono che la principale imputata sarebbe la cosiddetta “burocrazia difensiva”, ovvero l’atteggiamento frequente che privilegerebbe il non fare, l’immobilismo, il tentativo di limitare al massimo i rischi. Tra gli esempi di burocrazia difensiva che vengono fatti: il doppio canale, digitale e cartaceo, “perché non si sa mai”; il rinvio delle decisioni, la richiesta di un numero infinito di pareri prima di prenderne una, il tentativo di farla prendere a qualcun altro; la non disponibilità ad applicare per primi una riforma o una nuova modalità operativa; la fuga da scelte, rischi, responsabilità; la rinuncia all’uso dei margini di discrezionalità consentiti e per ultimo, “il fare come si è sempre fatto”. Questi atteggiamenti sarebbero tipici di qualunque organizzazione complessa, ma nella pubblica amministrazione italiana avrebbero ormai messo delle salde radici e, sempre secondo i diretti interessati, sarebbero aumentati negli ultimi anni. Quale la causa principale? L’eccesso di produzione normativa, la confusione legislativa e regolamentare, la continua enfasi sulle “riforme” che finirebbe per produrre più innovazioni di quante la Pa sarebbe in grado di percepire. Questo almeno il parere espresso dai dipendenti pubblici e riportato dalla ricerca condotta da ForumPa. Peraltro viene anche dato un duro giudizio sulla capacità del legislatore italiano, perché le riforme vengono definite per lo più come raffazzonate, da gettare in pasto all’opinione pubblica ma con alla base analisi superficiali e guidate soltanto dalla ricerca del consenso immediato. Riforme così congegnate, naturalmente non producono i risultati attesi. E quindi, che si fa? Altre riforme, ugualmente fuori bersaglio, in una spirale che si avvita su se stessa. Allegria.

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