La Rivista del Sindaco


Le istruttorie durante l’emergenza portano alla chiusura del solo 5% delle aziende

Osservatorio della settimana
di La Posta del Sindaco
24 Aprile 2020

Sono tanti diversi i dubbi riguardo la prossima riapertura di fabbriche ed aziende, mentre si cerca di garantire per quel momento il rispetto delle normative su sicurezza e distanza da mantenere nei luoghi di lavoro. Intanto il ministero dell’Interno ha sollecitato i prefetti a fare il punto della situazione sulle varie comunicazioni aziendali ricevute. Le comunicazioni ricevute in data 8 aprile ammontano a 105.727, con 38.534 istruite e 2.296 attività sospese. Tra le istanze pervenute e le attività istruttorie intraprese si nota un considerevole divario, come ammette il capo di gabinetto, Matteo Piantedosi. Inoltre, dopo il Dpcm che ha allargato il numero di attività in grado di tornare ad operare, quelle imprese che prima necessitavano di esplicita autorizzazione da parte della prefettura, ora possono farne a meno.

In tale ottica, il Viminale richiede ai prefetti di “dedicare una particolare attenzione all’esigenza di una celere definizione delle relative istruttorie”. L’altro aspetto importante è la collaborazione tra i prefetti dei capoluoghi di regione e le amministrazioni regionali, come richiesto dal dicastero di Luciana Lamorgese, poiché queste ultime hanno facoltà decisionale anche in senso contrastante alle previsioni del governo. Nella circolare viene ancora ribadita l’applicazione delle “misure più restrittive adottate dalle Regioni, anche d'intesa con il ministero della Salute, relativamente a specifiche aree dei rispettivi territori regionali”.

Anche se molte prefetture sono munite di apposite task force dedicate, il Viminale richiede alla gestione delle pratiche relative alle imprese ancora maggior efficacia e unione con Camere di Commercio, organizzazioni sindacali e associazioni d’impresa. Le indicazioni del protocollo di sicurezza, con la distanza da rispettare sui luoghi di lavoro emesse il 14 marzo, sono ancora valide per le aziende che riapriranno nei prossimi tempi, e non devono certo essere ignorate. E lo stesso vale per le adeguate protezioni dei lavoratori (su tutte, le mascherine). Una prassi divenuta abituale nei supermercati con la garanzia che gli “ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più tempo del necessario all’acquisto dei beni”.

Varie forze dell’ordine forniscono il loro supporto: la Guardia di Finanza nella verifica della documentazione aziendale inviata alla prefettura; Ispettorato del lavoro, Nas e Vigili del fuoco (più eventuali altre forze di polizia se risultasse necessario) sono a disposizione dei prefetti per far rispettare le regole di circolazione (tra cui la distanza personale di un metro). Un lavoro indispensabile per permettere la tenuta del Paese, in questo momento di difficoltà, che ha richiesto già molti sforzi e sacrifici.


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