Come vengono ripartiti gli oltre 35 miliardi dei Patti regionali
Alle infrastrutture il 30,5% del budget (di Nicoletta Picchio su “Il Sole 24 Ore” del 14 febbraio 2017)
Confindustria e Cgil, Cisl e Uil hanno analizzato la ripartizione delle risorse, oltre 35 miliardi di euro, dei Patti regionali del Masterplan per il Sud. Sono tre le voci principali dove si concentrano l’82% dei fondi: Infrastrutture, Ambiente e Sviluppo economico e produttivo. Le infrastrutture, con 10,7 miliardi, assorbono il 30,5% del totale. Una fetta consistente di questa voce è assorbita dal settore strade, con 5,2 miliardi, mentre le ferrovie seguono con 2,3 miliardi. Su questa ultima voce la Campania da sola ha scelto di investire 1,4 miliardi, vale a dire il 60% di quanto investito da tutte le Regioni, mentre invece la Sicilia ha destinato zero risorse al trasporto su ferro, scegliendo di investire tutto sulle strade, così come fatto anche dalla Basilicata. Per gli aeroporti sarà investito un miliardo (il 67% in Campania), e 780 milioni per i porti (il 53% in Calabria). Secondo quanto riportato dal documento delle parti sociali, emergerebbe “una visione d’insieme degli interventi che rischia di cogliere solo parzialmente le esigenze di sviluppo dei singoli territori produttivi e di mobilità integrata di persone e merci, specie quelle legate all’interregionalità degli interventi”. Stessa quantità di risorse - 10,7 miliardi - è destinata al settore Ambiente. Gli interventi sono concentrati soprattutto nel settore idrico - 3,8 miliardi - e nel dissesto idrogeologico, con 2,5 miliardi. Quote consistente anche per i rifiuti - 1,5 miliardi - e gli interventi di bonifica, 1,3 miliardi. Alla voce sisma sono riservati 263 milioni, ripartiti tra Calabria (167 milioni) e Basilicata (96 milioni). Con investimenti di diverso peso, tutte le Regioni hanno scelto di dedicare risorse al settore idrico e, con la sola eccezione dell’Abruzzo, al dissesto idrogeologico. Per la macrovoce Sviluppo economico e produttivo si ha la netta predominanza di interventi classificabili come incentivi (in particolare credito d’imposta per gli investimenti) che pesano 5 miliardi su un totale di 7,4, con percentuali particolarmente significative in Campania (2,8 miliardi) e Puglia (oltre 1 miliardo). Quanto agli altri segmenti di spesa al di là delle tre voci principali: alle Politiche sociali sono destinati 1,7 miliardi, al Turismo e alla cultura 2 miliardi e 2,4 miliardi all’Edilizia pubblica.