PIÙ POTERI DI ORDINANZA E NUOVI PATTI CON PREFETTURE

Sicurezza, più poteri ai sindaci (di Francesco Ceriamo su “Italia Oggi” del 10 febbraio 2017) 
Il Decreto legge sulla sicurezza urbana che potrebbe passare oggi in Consiglio dei ministri - con condizionale d’obbligo visto che non figura nell’ordine del giorno ma è stato tuttavia “annunciato” dal presidente dell’Anci Antonio Decaro - contiene diverse novità di interesse per i Comuni. Ai sindaci verranno conferiti degli accresciuti poteri di ordinanza in materia di ordine pubblico, rispetto del decoro e della quiete pubblica. Potranno ad esempio emettere delle ordinanze stabili nel tempo - sono fatte salve quelle contingibili e urgenti già previste dall’attuale ordinamento - per limitare l’orario di vendita degli alcolici ed arginare così gli effetti delle movide fuori controllo. Potranno farlo anche in mancanza delle ragioni di urgenza e contingibilità proprie delle attuali ordinanze. I poteri di ordinanza temporanea saranno inoltri estesi a diverse materie come, ad esempio, la manutenzione di edifici e luoghi pubblici in caso di grave incuria e offesa del decoro. Il decreto, preparato dal ministero dell’Interno in stretta collaborazione con l’Associazione dei Comuni, potrebbe anche contenere una stretta sui parcheggiatori abusivi che, in caso di recidiva commessa nell’arco di due anni, saranno non soltanto sanzionabili amministrativamente (come tuttora avviene) ma anche punibili con l’arresto. Il giro di vite sui parcheggiatori abusivi, fortemente voluto dall’Anci, potrebbe o trovare direttamente posto nel testo oppure essere inserito nel corso dell’iter di conversione in legge. Oggetto del provvedimento saranno anche le regole per i patti sulla sicurezza urbana che saranno sottoscritti da sindaci e prefetti, e che individueranno gli interventi da realizzare in materia di prevenzione della criminalità diffusa e predatoria e per la promozione della legalità.  Novità in arrivo anche sui migranti: verranno probabilmente accolte le richieste dell’Anci in merito alla riduzione dei tempi necessari per i ricorsi contro il diniego del permesso di soggiorno - dagli attuali due anni a sei mesi - e al coinvolgimento dei migranti in attività di volontariato e pubblica utilità “anche al fine di di favorire una maggiore integrazione con le comunità cittadine”. Il decreto dovrebbe sancire l’alleanza tra Stato e territorio in materia di gestione della sicurezza e dell’immigrazione e che, nelle intenzioni del ministro dell’Interno Marco Minniti, dovrebbe costituire una delle linee programmatiche del Viminale per i prossimi mesi di governo. Una linea molto apprezzata dai sindaci che, in materia di sicurezza, hanno sempre chiesto la possibilità di poter avere un ruolo più significativo.